I grandi eventi che sono saltati causa pandemia tra marzo e oggi hanno contribuito non poco a mettere ulteriormente ko gli alberghi. Soprattutto quelli che sorgono in aree a vocazione prettamente turistica, che sia in una valle di montagna o in un borgo marittimo. Molti sono i campi in cui il turismo si è arenato proprio a causa di manifestazioni che non si sono disputate: basti pensare allo sport (sono saltate le Olimpiadi estive e Cortina perderà il grande indotto dei mondiali di sci alpino), ma anche il mondo dell’accoglienza e dell’arte, del cinema e della musica non sono stati da meno.
Sigep sì o no?
Sigep a marzo: manca ancora l'ufficialitàGuardando al futuro prossimo il mondo della
ristorazione e dell’accoglienza avrà nel
Sigep (classico appuntamento fieristico dedicato al gelato e all’arte dolciaria) uno degli appuntamenti clou del calendario con la
data dello svolgimento fissata per il 15-17 marzo, quando per tradizione si è sempre svolta a gennaio. La domanda da un milione di dollari è sempre la stessa: ma il Sigep si farà? Un quesito assillante che si pongono gli
espositori e tutti i protagonisti del settore, ma che riguarda da vicino anche tutte le strutture alberghiere che sorgono a Rimini e dintorni le quali non sanno come comportarsi e attrezzarsi. Un conto è una
fiera aperta al 100%, un conto se apre al 50%, un conto se proprio non si farà.
Ecco perché le
strutture chiedono che si decida in fretta. Il presidente dello Ieg (Italian Exhibition Group)
Lorenzo Cagnoni sta lavorando per arrivare ad una decisione definitiva che arriverà dopo un confronto con gli espositori in programma nei prossimi giorni. Ad ora il punto di vista suo è: «Si tratta di una collocazione provvisoria che può diventare definitiva. Vedremo che vento tira tra gli espositori e se a marzo si può immaginare la realizzazione di un evento con decine e decine di migliaia di
visitatori. Gli
albergatori sono preoccupati, ma prima ancora lo sono quelli che devono partecipare con gli stand e gli organizzatori che hanno bisogno di determinate condizioni».
Briciole insomma che lasciano ancora a metà strada albergatori e compagnia. Certo, non si può addurre colpe a Cagnoni di questa incertezza, ma in
Germania - ad esempio - si è deciso di non provare nemmeno ad azzardare una ripresa del settore (e quindi degli eventi legati) per tutti i primi sei mesi del
2021.
Sanremo: si va verso un compromesso a favore degli hotelDal piacere di un buon gelato a quello per la buona musica italianissima, anche
Sanremo è in balia delle decisioni sul Festival. Che i cantanti si esibiranno e gli ospiti daranno vita ad uno degli show simbolo del costume italiano è certo, ma ancora non si sa se l’Ariston aprirà le porte al pubblico e di conseguenza dove questo
pubblico - se presente - alloggerà nelle giornate del concorso. Un piano per consentire al Festival di svolgersi in presenza e in totale sicurezza c’è già: allestire una nave che ospiti il pubblico e diventi una “bolla” impenetrabile anti-
contagio.
Ai fini dello
spettacolo, utile; ai fini turistici, un disastro perché gli alberghi della città perderebbero l’evento principe che rimpolpa i fatturati annuali. Serrati i confronti tra il sindaco di Sanremo
Alberto Biancheri, l’assessore al Turismo Giuseppe Faraldi, il presidente del Consiglio comunale Alessandro Il Grande, l’amministratore delegato di Rai Pubblicità Gian Paolo Tagliavia, il capo struttura Williams Di Liberatore, e i rappresentanti degli albergatori: Silvio Di Michele (
Federalberghi), Marco Sarlo e Christian Feliciotto (Federturismo), Mimmo Alessi e Ino Bonello (Assohotel).
Dalle prime indiscrezioni sembra che il compromesso sia stato trovato che fa felici tutti: la
nave - la Costa Smeralda - sarà probabilmente solo una sorta di “dormitorio” per il pubblico. Senza nulla togliere alla città. «Volevamo capire bene, avere garanzie e le abbiamo avute - dice
Silvio Di Michele - e da come si sta mettendo la situazione sanitaria il fatto che sia stia lavorando per fare il Festival è già un risultato eccezionale. Non possiamo permetterci di perderlo, altrimenti tra qualche mese molte strutture rischiano di chiudere per sempre. Non dimentichiamo che in questo momento sono aperti solo trenta
alberghi in tutta la
Liguria».
Positivo anche il parere di
Marco Sarlo Federturismo: «In tempi straordinari servono misure straordinarie. Inizialmente la notizia della nave ci aveva preoccupati, ma ora che ci è stato spiegato che servirà solo per un pubblico controllato, ossia i figuranti, e che non saranno venduti pacchetti Festival più crociera, siamo tranquilli. La nave è un’ipotesi perché non sappiamo cosa succederà a marzo. Ci rendiamo conto della situazione, da affrontare con responsabilità. Lo spettro è non fare il Festival: sarebbe il danno maggiore».
Aggiunge
Christian Feliciotto: «Il
Festival deve essere fatto in sicurezza. La nave permetterebbe di non avere un Ariston vuoto e triste, l’importante era avere garanzie che ospiterà solo il pubblico. Resta il rischio di un Festival solo concentrato all’Ariston. «Non sarà così - riprende Biancheri - perché tutti, Rai compresa, vogliamo che la
città venga coinvolta, sempre rispettando i protocolli di sicurezza. La volontà è di fare le manifestazioni collaterali, certo non come in passato: saranno all’aperto, con le persone sedute e distanziate, accessi controllati e prenotazione. L’
organizzazione è complessa ma tutti ci lavoreremo con impegno: per la città e la sua economia il Festival è un appuntamento fondamentale».