C'è tensione nell'aria. Non solo tra le fila del Governo, non solo in politica, ma anche e soprattutto tra quelle categorie di lavoratori colpiti dalla crisi. E qui i ristoratori prendono di diritto la parola per primi, colpiti come sono (e sono stati per tutti il 2020) dalle limitazioni per arginare il contagio da coronavirus. Tra questi, alza la voce Ilario Vinciguerra, chef già stella Michelin del Ristorante Ilario Vinciguerra a Milano, chiedendo a gran voce - forte dei dati, delle rivelazioni scientifiche, delle conseguenze economiche - di riaprire e ripartire tutti insieme.
Ilario Vinciguerra è pronto a ripartire, «anche domani mattina»
«Dal decreto Natale nessun risultato»Affida il suo pensiero a un
video che sta diventando già virale, registrato (diversamente dai video che Ilario ha sempre fatto per diverse testate di stampa, come Italia a Tavola) non dal suo ristorante, ma dalla sua macchina: «Questo video ve lo voglio fare da qui, dalla mia automobile, perché credo che l'automobile sia un po' per molte persone un luogo di riflessione». E Ilario una riflessione l'ha fatta e la spiega partendo da quei presupposti che a inizio di questo 2021 sono sotto gli occhi di tutti: «Visto che questo virus ci ha fatti
stare chiusi a Natale, Capodanno, tutte le feste comandate e questa strategia
non ha portato assolutamente ad alcun tipo di risultato, credo che sia giunto il momento di riaprire».
Questo anche perché le costanti aperture e chiusure imposte dal Governo affossano ancora di più il settore, che anzi, di fronte a questi prossimi giorni di
zone gialle (7 e 8 gennaio) e poi
arancioni (9 e 10 gennaio, con conseguente richiusura dei ristoranti, proprio nel weekend, momento in cui fatturano maggiormente), alza ancora di più la voce contro il Governo, attuando
proteste, come nel
caso di Mio Italia - Movimento Imprese Ospitalità, o richiamando alla mobilitazione generale - come nel
caso dei presidenti delle associazione dei ristoratori trentini.
«Riaprire insieme e in sicurezza»Dice: «Sì, riaprire.
Riaprire in sicurezza, riaprire tutti
insieme. Perché ormai si è capito: c'è questo
accanimento inutile sull'ospitalità, sulla ristorazione, sugli alberghi, sui bar», sostiene Vinciguerra, forte della
curva epidemiologica che aumenta mentre i ristoranti - che nei mesi passati si sono attrezzati (su richiesta stessa del Governo) con tutti i
dispositivi atti a garantire la sicurezza sanitaria - ancora sono chiusi. «Riaprire in sicurezza - continua - con tutti i dispositivi, gel, mascherine, termometro, sanificatori, tutto! Se il Governo ha qualcosa da aggiungere, che ce lo dica. Ma noi dobbiamo riaprire, tutti insieme». Una richiesta consapevole del fatto che i ristoranti, tutti, si sono sempre adeguati in silenzio nel 2020 alle richieste fatte dal Governo,
senza però ricevere che briciole in cambio.
Un messaggio rivolto ad associazioni e ministeri«Questo è un
messaggio che io mando ai presidenti di
associazioni, del
commercio, della
ristorazione, dell'
hospitality, al ministero del
Turismo, al ministro del Turismo: noi dobbiamo riaprire, io sono pronto. Mettiamoci tutti insieme, apriamo in sicurezza tutti insieme, anche domani mattina. Io chiedo ai vari presidenti delle varie associazioni di mettersi insieme, fare un foglio da far firmare a tutti gli associati per la riapertura».
«Mettiamo a testa 100 euro per tutelarci»Vinciguerra è cosciente dell'importanza economica di una
ripartenza, e proprio perché ha visto le conseguenze di una gestione a volte non pienamente efficace delle misure, aggiunge: «In più mettiamo
100 euro a persona. Sapete a che cosa serviranno questi 100 euro? Per quando avremo le
multe. Allora faremo una
class action, metteremo gli avvocati buoni e vedremo se la multa la dovremo pagare o meno. 100 euro a testa per tutti gli esercizi commerciali - siamo in Italia, abbiamo i migliori avvocati del mondo - e poi vedremo in
tribunale chi ha ragione e chi ha torto».
«Con questo maledetto virus dobbiamo conviverci per forza»«Ragazzi - richiama Vinciguerra nel suo video sui social - dobbiamo convivere con questo
maledetto virus, dobbiamo conviverci per forza, sennò
moriremo tutti, per coronavirus e di fame. Perciò io sono a disposizione, anche da domani mattina, mi rendo una persona disponibile se siamo tutti uniti e coesi nella riapertura in sicurezza delle nostre attività. Prendiamo un po' spunto dai francesi. Commentate sotto, condividete. Un bacio e un abbraccio a tutti».