Le crociere hanno ottenuto il via libera per tornare in mare e domenica 24 gennaio le prime navi sono salpate dai rispettivi porti dopo settimane di “fermo” segnando anche una prima ripartenza del turismo. Msc Grandiosa è stata la prima che ha riacceso i motori partendo da Genova e prevedendo viaggi settimanali nel Mediterraneo Occidentale, toccando Civitavecchia, Napoli, Palermo e Malta.
Ripartono le crociere
A bordo si torna alla normalitàL’atmosfera a bordo è sospesa, come se fosse un mondo che si è fermato a dodici mesi fa.
Ristoranti aperti, teatri con attori pronti a salire sul palco,
negozi sempre aperti. Resta solo la mascherina a ricordare a tutti, passeggeri ed equipaggio, che siamo ancora nel bel mezzo di una pandemia. Ma a bordo, come è nel dna delle crociere, tutto viene lasciato a terra e si
naviga per sognare.
Apprezzando il fatto che almeno un settore del
turismo sia stato favorito dai
decreti, viene però da chiedersi come mai in questa realtà le attività, e in particolare i
ristoranti, riescano a funzionare mentre sulla terraferma no. Certo, un conto è programmare una vacanza e restare in una bolla sicura come accade per le
crociere dove basta un tampone qualche giorno prima della partenza per avere il via libera. Ma il principio del "allora si può fare" resta. Complicato adattare il modello
tampone per i ristoranti perchè magari un lavoratore ci va tutti i giorni in pausa pranzo e non può essere analizzato tutte le volte? Bene, allora si parta almeno dal
vaccino come Italia a Tavola ha ipotizzato dal momento dell'entrata in vigore della campagna.
«Mi piace pensare alla
nave come a un segnale per un ritorno alla normalità - ha detto
Leonardo Massa, managing director di Msc Crociere - dove si può tornare a vivere in assoluta sicurezza e dove è possibile mantenere le distanze sociali, andare a cena, a teatro, incontrarsi con le persone, riprendere a vivere insomma».
Da Msc un protocollo internazionaleChiaramente alla base della
ripartenza c’è un protocollo di sicurezza rigido diventato uno standard globale. «Grazie ad un team di esperti nazionali ed internazionali, con la collaborazione della autorità locali abbiamo messo in piedi un protocollo che è diventato un punto di riferimento per l’industria
crocieristica mondiale e anche per altri comparti dell’
hospitality e che ci ha permesso di avere a bordo, nel periodo tra il 16 agosto e il 20 dicembre, oltre 30mila ospiti. Sulla nave si crea infatti una
bolla sociale nella quale tutti fanno il tampone, sia ospiti che equipaggio, una bolla che viene mantenuta anche quando si raggiungono i porto perché anche le escursioni vengono fatte in assoluta sicurezza con
tampone fatto a guide e driver».
Altre misure sono poi state pensate e messe in atto per incrementare ulteriormente la sicurezza. Tra queste l’uso di un braccialetto smart in grado di risalire, se necessario, ad un tracciamento dei
contatti più stretti avuti nel corso della crociera. Quindi, ridurre al minimo gli
spostamenti necessari per raggiungere le navi per imbarcarsi: la possibilità che
Msc dà ai passeggeri di imbarcarsi nel porto più vicino a quelli previsti dall’itinerario.