Rivedere la distribuzione dei vaccini, rimodulando le consegne in modo che nessuna Regione resti senza dosi e possa procedere con i richiami. Dopo poco meno di 20 giorni dall'inizio della campagna vaccinale, il governo è già costretto a rimettere mano al piano presentato a inizio dicembre in Parlamento dal ministro della Salute Roberto Speranza per rispondere ai ritardi nelle consegne decisi unilateralmente da Pfizer.

Pfizer ritarda le consegne
Rivedere il piano, necessarioLa decisione di rivedere il piano è diventata necessaria visto che la casa
farmaceutica americana non ha dato alcuna garanzia concreta che dalla settimana prossima si torni alla
normalità, limitandosi a promettere in un comunicato stampa, ripreso dall’
Ansa, che si riprenderà con il «calendario iniziale di distribuzione all'Ue a partire dalla settimana del
25 gennaio».
Nel frattempo, al taglio di 165mila
dosi annunciato venerdì 15 gennaio (-29% delle consegne al nostro Paese per questa settimana),
Pfizer ha fatto sapere solo alle 17 di lunedì 18, quando le fiale di vaccino avrebbero già dovuto essere in
Italia, che avrebbe ritardato ulteriormente la distribuzione, portando a destinazione la maggior parte delle dosi, poco più di 241mila, solo mercoledì 20.
Un nuovo intoppo che rischia non solo di far slittare la campagna vaccinale di diverse settimane ma anche di creare più di qualche problema nella somministrazione della seconda dosa per i richiami, prevista 21 giorni dopo la prima. In questa situazione, Boccia ha sottolineato che Governo, Regioni e Commissario per l'Emergenza hanno deciso di procedere con un'
azione legale congiunta nei confronti della casa farmaceutica americana.
C'è un altro intoppo però: un altro tassello, che così come le dosi della multinazionale farmaceutica si avvia anch’esso nella direzione di uno
slittamento, è quello dei
1.500 operatori tra medici e infermieri che, stando alle indicazioni dello stesso Arcuri, sarebbero dovuti “scendere in campo” a partire da oggi, 20 gennaio, per somministrare le dosi e, quindi, velocizzare l’operazione di
immunizzazione della popolazione. Secondo fonti vicine al dossier, infatti, i primi “rinforzi” dovrebbero “entrare in azione” la settimana prossima, nella migliore delle ipotesi da lunedì 25. Nelle prossime ore dovrebbe essere definito il piano per lo smistamento dei medici e degli
infermieri sul territorio.
Il bollettinoUn inghippo che costringe, probabilmente, a rivedere anche i piani per l'uscita dalla "zona rossa" in cui si trova gran parte dell'Italia così come il resto del mondo. Oggi il
bollettino del nostro Paese parla di 13.571 nuovi
casi registrati nelle ultime 24 ore con 524
morti. Lievemente in crescita il
tasso di positività, oggi al 4,8% mentre ieri era al 4,1% con tamponi totali (molecolari e antigenici) che sono stati 279.762, ovvero 25.692 in più rispetto a ieri quando erano stati 254.070