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Da Bologna parte il ricorso al Tar, 130 ristoranti contro le chiusure. Se accolto, ne beneficerà tutta Italia

Con la consulenza dell’avvocato Massimo Bacillieri, i ristoratori bolognesi chiedono che si intervenga contro il Dpcm chiedendo il risarcimento danni. In caso di esito positivo l'effetto potrebbe coinvolgere tutta Italia.

 
19 gennaio 2021 | 11:01

Da Bologna parte il ricorso al Tar, 130 ristoranti contro le chiusure. Se accolto, ne beneficerà tutta Italia

Con la consulenza dell’avvocato Massimo Bacillieri, i ristoratori bolognesi chiedono che si intervenga contro il Dpcm chiedendo il risarcimento danni. In caso di esito positivo l'effetto potrebbe coinvolgere tutta Italia.

19 gennaio 2021 | 11:01
 

Sono 130 i ristoranti e le osterie di Bologna che fra il 19 e 20 gennaio faranno ricorso al Tar del Lazio per contestare le chiusure decise dal Governo. A guidare le operazioni del comitato Tutela Ristoranti Bologna, che raggruppa 95 società della zona, è l’avvocato Massimo Bacillieri. Obiettivo: sospendere l’efficacia dei Dpcm e tornare ad aprire.

Sono 130 i ristoranti e le osterie di Bologna che hanno fatto ricorso al Tar del Lazio - Da Bologna parte il ricorso al Tar 130 ristoranti contro le chiusure

Sono 130 i ristoranti e le osterie di Bologna che hanno fatto ricorso al Tar del Lazio

«Se noi vinciamo riaprono tutti i ristoranti d’Italia», ha affermato al Corriere di Bologna l’avvocato Bacillieri. In ballo c’è anche una richiesta di risarcimento nei confronti dello Stato per le precedenti mancate aperture che spinge diversi altri ristoranti ad aderire; anche da fuori città. Insomma, da Bologna parte una battaglia legale che potrebbe coinvolgere tuttala Penisola.

Le contraddizioni delle disposizioni
Fra i rilievi fatti notare dai ristoratori che partecipano al ricorso, l’inconsistenza dei ristori (soprattutto se paragonati a quanto avviene in altri paesi europei come Francia e Germania), la “concorrenza” della grande distribuzione (con le persone che, non potendo andare nei locali, si riforniscono di alcolici nelle corsie dei supermercati per poi consumarli all’aperto), la discriminazione subita dall’equiparazione fra bar e ristoranti, il coprifuoco alle 18 che toglie la sostanziale fetta di introito serale.

Il tema sanitario
Infine, c’è il grande tema del ristorante come luogo di trasmissibilità del virus: «Abbiamo investito per mettere in sicurezza i locali, non si registrano casi di focolai nati nei ristoranti, perché allora chiudere un settore che potrebbe tirare a campare?», si chiede Vincenzo Cappelletti, gestore della Cantina Bentivoglio.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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