«C’è stato un attacco vergognoso da parte di tutti i media nei confronti della Sardegna, e in particolare della Costa Smeralda e del Billionaire, mentre delle discoteche della Riviera Romagnola non ha parlato nessuno. Sicuramente da noi ci sono stati dei contagi, come senz’altro ce ne sono stati anche nelle discoteche di Rimini e della Riviera Romagnola, di cui però non ha parlato nessuno».
Flavio Briatore
Alla sua prima intervista dopo la guarigione dal Covid 19,
Flavio Briatore, intervistato a
Non è l’Arena, ha cercato di minimizzare il ruolo del
suo locale in Costa Smeralda - dove pure a fine agosto si è sviluppato
uno dei focolai più vasti di contagi da coronavirus - tirando in ballo ancora una volta -
dopo le dichiarazioni sulle discoteche di destra e di sinistra - i colleghi romagnoli.
Un’uscita che non si contraddistingue certo per stile ed eleganza e che ha suscitato la prevedibile reazione da parte dei rappresentanti dei locali da ballo romagnoli: «Sbaglia il signor Briatore - ha commentato
Gianni Indino, presidente del Silb (il Sindacato Italiano dei Locali da Ballo) dell’Emilia Romagna - Non è con un derby tra località turistiche o tra colori politici che si possono risolvere i problemi. Questa estate le discoteche italiane, e non solo il Billionaire, sono state oggetto di una campagna mediatica al limite della diffamazione.
Siamo stati presi tutti come capri espiatori, in tutta Italia, nessuno escluso. La dimostrazione arriva adesso, a un mese e mezzo di distanza dal divieto al ballo imposto dal Ministero della Salute che ha fatto chiudere anche i pochi locali da ballo all’aperto: i contagi ora stanno aumentando, segno evidente del pretestuoso pensiero che indicava le discoteche come luoghi responsabili».
Per il presidente del Silb romagnolo, nel periodo di apertura dei 400 locali con spazi all’aperto in Italia, i focolai «si sono contati sulle dita di una mano, mentre i casi di contagio che hanno coinvolto le discoteche, anche solo marginalmente come è accaduto sul nostro territorio, hanno sempre fatto molto rumore, anche in assenza delle dovute certezze. È invece sbagliata una contrapposizione tra territori “di destra e di sinistra”, anche perché nella “rossa Romagna”, come ha fatto intendere Briatore, c’è stata molta attenzione nei controlli e le chiusure di locali sono state in percentuale di gran lunga superiori rispetto ad ogni altra parte d’Italia con una grande eco mediatica».
Gianni Indino
Da qui l’invito a moderare i termini e a schierarsi dalla stessa parte: «È davvero inopportuno creare un contrasto tra locali, tra imprenditori dello stesso settore - ha detto ancora Indino - A maggior ragione in un momento di difficoltà come questo, in cui ci troviamo chiusi e senza aiuti da parte dello Stato.
Chiediamo sostegni concreti per mantenere in vita le nostre imprese e aperture di credito dedicate alle discoteche: le nostre aziende in quanto tali non riescono infatti a trovare soddisfazione alle richieste, anche in possesso di garanzie personali. Per prepararsi alla ripartenza, le discoteche hanno bisogno di provvedimenti che tengano conto delle loro specificità».
Intanto le discoteche restano chiuse e lo saranno probabilmente anche dopo la scadenza della proroga dell'ordinanza di Ferragosto del ministro Speranza: dove sono rimaste aperte, come in Costa Azzurra, il numero dei contagi è salito in maniera vertiginosa nelle ultime settimane, tanto che il dipartimento francese delle Alpi marittime è uno dei più colpiti Oltralpe. D'accordo, non sarà solo colpa dei locali da ballo, tuttavia è impensabile arginare la diffusione del Covid tenendo aperti questi locali, soprattutto alle condizioni di questa estate.
Nel frattempo, mercoledì 30 settembre i rappresentanti del Silb incontreranno il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli per discutere proprio sul futuro dei locali da ballo, per cui ad oggi ancora non c’è una data di riapertura. «Un incontro nel quale confidiamo molto - conclude Indino - ci auguriamo che in questa occasione le nostre istanze possano trovare una risposta».