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I formaggi trainano l'export +3,3% di forme nel primo semestre

I dati diffusi da Assolatte sono confortanti. Le performance migliori per i formaggi freschi (+14,1%). Tra le Dop, spicca il Gorgonzola, in crescita del 3,2%. Bene le esportazioni in Europa, giù in Giappone e Stati Uniti.

 
15 settembre 2020 | 18:53

I formaggi trainano l'export +3,3% di forme nel primo semestre

I dati diffusi da Assolatte sono confortanti. Le performance migliori per i formaggi freschi (+14,1%). Tra le Dop, spicca il Gorgonzola, in crescita del 3,2%. Bene le esportazioni in Europa, giù in Giappone e Stati Uniti.

15 settembre 2020 | 18:53
 

Chiude con un confortante +3% il bilancio dell’export dei formaggi made in Italy nel primo semestre di quest'anno. Protagonisti della crescita dei volumi (il valore è cresciuto meno, dello 0,8%) sono i formaggi freschi, mentre i Dop subiscono ancora gli strascichi del lockdown. A darne notizia è Assolatte, l'Associazione italiana lattiero casearia che, in una nota, ha sottolineato come "le performance del mese di giugno sono emblematiche perché sanciscono la ripresa dell'export formaggi, che, dopo i cali registrati nei mesi scorsi, registra un +6,0% in volume e +0,8% in valore".

I formaggi freschi hanno fatto registare le performance migliori - I formaggi trainano l'export   3,3% nei primi 6 mesi del 2020

I formaggi freschi hanno fatto registare le performance migliori

Dal report economico dell'Associazione italiana lattiero casearia emerge, relativamente all'export del semestre, una crescita dei formaggi freschi (+14,1%), dei grattugiati (+6,2%) e della mozzarella (+1,3%). Stabili invece le prestazioni dei duri come Grana Padano e Parmigiano Reggiano che insieme non vanno molto oltre i risultati del primo semestre 2019, con un (+0,6%). Viene segnalato che "la palma d'oro per l'export dei formaggi Dop spetta al Gorgonzola, l'unico della categoria - viene precisato - a registrare un significativo incremento: 3,2% in volume e 1,1% in valore".



Il primo semestre 2020, osserva Assolatte, "conferma anche la frattura tra l'export comunitario e quello extra-Ue con il Mercato unico che si rivela "ancora una volta di vitale importanza": crescono i Paesi Bassi (+13,5%), il Belgio (+12,5%), la Francia (+10,6%) e la Germania (+5,0%). La Spagna riduce invece del 10,8% gli ordini. Guardando al resto del mondo si conferma il calo dell'export dei formaggi italiani negli Stati Uniti (-22,9%) ma si registra anche una contrazione delle vendite in Giappone (-7,7%). Canada e Corea del Sud si riconfermano invece le destinazioni extra-Ue di maggior soddisfazione (+46% e +18%). Cresce anche la Cina (+2,4%).

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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