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Voucher, ora scatta il rimborso Ma solo dopo 18 mesi

Il Decreto Rilancio nell'ultima modifica ha toccato anche la calda questione che stava coinvolgendo tutto il mondo del turismo. Un’apertura che va incontro ai consumatori, ma anche al mondo del turismo organizzato.

 
04 luglio 2020 | 10:55

Voucher, ora scatta il rimborso Ma solo dopo 18 mesi

Il Decreto Rilancio nell'ultima modifica ha toccato anche la calda questione che stava coinvolgendo tutto il mondo del turismo. Un’apertura che va incontro ai consumatori, ma anche al mondo del turismo organizzato.

04 luglio 2020 | 10:55
 

Tutti accontentati, più o meno. Il Dl Rilancio è intervenuto anche sulla questione voucher per viaggi e vacanze cancellati che stava smuovendo gli animi degli addetti ai lavori per regole non del tutto chiare e condivisibili. Si è scelto per una maggior flessibilità che prevede la validità per 18 mesi dei voucher stessi per viaggi e vacanze cancellati a causa del coronavirus fino al 30 settembre. Se non saranno stati utilizzati per altre prenotazioni, alla scadenza del periodo daranno diritto al rimborso della cifra anticipata.

Il Dl rilancio modifica i voucher - Voucher validi per 18 mesi Se scadono, scatta il rimborso

Il Dl rilancio modifica i voucher

Le norme valgono anche per i voucher già emessi. I nuovi non avranno bisogno di accettazione da parte del destinatario e potranno essere utilizzati anche dopo la scadenza, a patto che la prenotazione - anche presso un altro operatore dello stesso gruppo - avvenga nei termini dei 18 mesi. Per i biglietti dei concerti stesso principio, se non saranno riprogrammati entro un anno e mezzo dalla cancellazione. I concerti annullati daranno diritto al rimborso immediato per i consumatori. I rimborsi sono estesi anche a chi ha interrotto, o salterà, l’anno di studio all’estero.



I voucher voluti fortemente dal ministro ai Beni culturali e al Turismo, Dario Franceschini hanno seguito un iter particolarmente turbolento. In primis era stato l’Antitrust a segnalare al Parlamento e allo stesso Governo l'irregolarità della norma (contenuta l'articolo 88 bis della legge 27 del 2020, quella che ha cioè convertito in legge il Cura Italia) che “consente agli operatori del settore turistico di emettere un voucher, in luogo del rimborso”.

Solo due giorni fa anche l’Unione europea si era espressa con fermezza circa l’illegittimità dei voucher invitando l’Italia, ma anche la Grecia, a revocare lo strumento in quanto la normativa prevede che si debba lasciare quantomeno la facoltà di scelta al consumatore. Tuttavia le realtà operative nel mondo del turismo organizzato si erano fatte sentire per chiedere al Governo di difendere con forza i voucher in quanto salvifici per l’intero settore. Le stesse associazioni si erano dette aperte ad un confronto che portasse anche ad una maggior flessibilità cosa che sembra essere stata recepita proprio nel Decreto Rilancio appena modificato.

Possono, forse, sorridere anche le guide turistiche che si erano fatte sentire sulla stessa questione in quanto non riuscivano ad ottenere i voucher per i biglietti acquistati in previsione dei tour turistici nè, tantomeno, i rimborsi. Il dito in quel caso era stato puntato su Vivaticket che ha in mano l'appalto di alcuni siti turistici in Lombardia, soprattutto a Milano.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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