C’è anche il turismo che si muova grazie ai pullman e agli Ncc che soffre e che ora scende in strada non per tornare a lavorare (impossibile) ma per protestare contro i mancati aiuti del Governo. In molte città d’Italia questa mattina sono andate in scena manifestazioni per far sentire la propria voce.

Autisti in protesta
Davanti alla Regione Lazio alcuni hanno caricato una bara all'interno di un Ncc con il cartello: “Questo succede quando le istituzioni ti abbandonano". «Chiediamo un intervento urgente delle istituzioni, la categoria è stata dimenticata - denuncia Alessandro Tomassetti, rappresentante sindacale di Emet Bus - il nostro lavoro è
parte integrante del sistema produttivo del paese eppure fino a oggi
non abbiamo visto un euro. Siamo preoccupati non possiamo andare avanti così».
Tra i motivi della protesta c'è la richiesta di aprire un tavolo tecnico per “studiare un piano di contributi - si legge nel documento redatto per motivare il proprio malcontento - a ristoro per i mesi non lavorati da marzo fino ad oggi. Il contributo sarà erogato a tutte le aziende attive al 30 gennaio 2020 e sarà proporzionale ai numeri dei bus in possesso”. E ancora la proposta di “abolire la tassa di proprietà per i bus turistici e vetture da noleggio con conducente fino a giugno 2021”.
Al fianco dei protestanti anche
Matteo Salvini e Gian Marco Centinaio (Legs): «Solidarietà al settore del turismo - hanno detto - e in particolare per chi lavora con pullman e altre forme di trasporto privato: oggi sono previste manifestazioni da Nord a Sud per chiedere fondi e attenzione da parte del governo. Sono migliaia di italiani dimenticati e lasciati senza aiuti e senza risposte. Facciamo e faremo di tutto per scuotere il governo e pretendere risposte e soluzioni. La Lega ha già fatto proposte: contributo a fondo perduto, moratoria sui leasing e revisione delle limitazioni (burocratiche ed economiche) di accesso alle città d’arte».