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La Michelin sfida il contagio Stelle assembrate in Slovenia

L'occasione della prima presentazione della Guida in Slovenia non giustifica la mancanza di distanziamento sociale. Per show e business la Rossa mette a rischio la salute dei cuochi.

 
19 giugno 2020 | 11:47

La Michelin sfida il contagio Stelle assembrate in Slovenia

L'occasione della prima presentazione della Guida in Slovenia non giustifica la mancanza di distanziamento sociale. Per show e business la Rossa mette a rischio la salute dei cuochi.

19 giugno 2020 | 11:47
 

Dispiace che una realtà gastronomica in crescita esponenziale come la Slovenia abbia ricevuto il battesimo Michelin in modo così poco edificante. La “rossa” ha assegnato le sue stelle per la prima volta nel Paese, ma… lo ha fatto dimenticandosi il periodo storico in cui siamo e chiamando sul palco i cuochi premiati senza cura alcuna per il distanziamento sociale che in tutta Europa è stato consigliato, obbligato, spiegato in tutte le lingue, in tutti i modi e a gran voce.
Una presentazione di pessimo gusto che fa a pugni con tutte le regole che i cuochi devono seguire in tutta Europa. Regole che nei ristoranti hanno una delle loro applicazioni più rigide, creando problemi economici per la gestione. La Michelin si fa beffe di questo e, tra l'altro, offre anche il pretesto per ulteriori scenate vergognose come quella a Napoli per la vittoria della Coppa Italia.

La premiazione senza distanziamento - Michelin, gaffe all'arrivo in Slovenia Stelle assembrate solo per show

Una caduta di stile (un'altra) che non può passare inosservata soprattutto se di mezzo c’è un settore come quello della ristorazione che sta faticando più di tutti a rinascere destreggiandosi tra restrizioni severissime, a tratti quasi incomprensibili. Era l’occasione per la Michelin di dare un’immagine di sé diversa, di ritornare all’autorevolezza di un tempo lasciando perdere quella voglia di fare show che poco serve ai cuochi di oggi e domani.

Tutti i più grandi eventi di ogni settore sono stati rimandati, hanno trovato formule virtuali, si sono adoperati per essere veicolo di messaggi formativi per tutti e invece la guida ha fatto (tristemente) eccezione. E, appunto, si corre così il rischio di offuscare quei cuochi sloveni che, al contrario, meritano di essere citati, applauditi, visitati. Così come offuscati sono quei pizzaioli ancora in attesa delle visite degli ispettori.

Entrando nel merito “tecnico” la notizia sono le 2 stelle Michelin assegnate alla chef Ana Roš (già migliore chef donna 2017 secondo World’s 50 Best Restaurants), del ristorante Hiša Franko, grazie alla sua moderna interpretazione della cucina tradizionale e alla straordinaria esperienza gastronomica (raccontata direttamente Italia a Tavola quando la chef era in rampa di lancio), come sottolineato da Gwendal Poullennec, direttore internazionale delle guide Michelin a Parigi. «Lavoreremo ancora di più – ha affermato Ana Roš - questo può essere solo l’inizio di una storia straordinaria. Come ho detto nel mio libro, dopo ogni pioggia esce il sole e, dopo questo periodo impegnativo in gastronomia, è di sole e positività che abbiamo bisogno».

Altri 5 ristoranti sloveni hanno ricevuto le loro prime stelle Michelin. Lo chef Tomaž Kavcic (Pri Lojzetu) ha ringraziato tutta la sua squadra e la sua famiglia per il duro lavoro degli ultimi 20 anni, così come lo chef Uroš Fakuc (ristorante Dam) che ha rivelato che ricevere una stella Michelin era il suo sogno d'infanzia. Lo chef Gregor Vracko (Hiša Denk) era quasi senza parole, dicendo solo che la prima stella appartiene a tutti in Hiša Denk. Lo chef Jorg Zupan (ristorante Atelje) ha sottolineato l'importanza di utilizzare solo ingredienti locali e il legame che questi hanno con i piccoli agricoltori, nonché lo chef Uroš Štefelin (Vila Podvin) che ha ribadito come sia di vitale importanza per l'ambiente locale l’uso di prodotto a KM0.

«Questo gran risultato è la prova che la gastronomia slovena è pronta per l'arrivo della Michelin da tempo. Sei ristoranti stellati già nel primo anno è un successo straordinario per cui siamo particolarmente orgogliosi - afferma Aljoša Ota, direttore dell’Ente Sloveno per il Turismo in Italia – questi preziosi riconoscimenti arrivano proprio in un momento in cui il turismo sta affrontando una delle sue più grandi sfide fino ad oggi e offrono grande incoraggiamento e motivazione sul percorso di recupero del turismo sloveno e un'ottima opportunità per aumentare il profilo del Paese unitamente al profilo della sua cucina. Il fatto che ben sei ristoranti abbiano ricevuto il Michelin Sustainability Award, inoltre, aiuterà la destinazione a rafforzare ulteriormente la sua posizione di pioniere nel settore della sostenibilità».

Il premio onorario Michelin Bib Gourmand è stato ricevuto da 9 ristoranti sloveni: Etna, Ruj, Jožef, Na Gradu, Rajh, Gostilna Mahorcic, Gostilna Repovž, Gostišce Gric ed Evergreen.

La targa Michelin ha messo in evidenza ben 37 ristoranti sloveni: Julijana, Ošterija Debeluh, Gostilna Vovko, Gostilna Francl, Dvor Jezeršek, Gredic, Hiša Torkla, Marina, Gostilna za Gradom, Gostilna Krištof, Pavus, As, B-Restaurant, Cubo, Harfa, JB, Maxim, Monstera bistro, Separé, Shambala, Strelec, Sushimama, Valvas'or, Vander, Mak, Sedem, Calypso, Pikol, Hiša Fink, Otocec Castle, Galerija okusov, Stara Gostilna, Rizibizi, Sophia, Hiša Krasna, Danilo e Kendov dvorec .

Lo speciale Michelin Sustainability Award è stato assegnato a 6 chef e ristoranti sloveni: Gostišce Gric (Luka Košir), Monstera bistro (Bine Volcic), Hiša Franko (Ana Roš), Gostilna Krištof (Uroš Gorjanc), Gostilna za Gradom (Davide Crisci) e Gostilna Mahorcic (Ksenija Krajšek Mahorcic).

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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