La ristorazione è un settore spesso più ampio di quel che si possa immaginare, nella pratica. Infatti, oltre ai ristoranti classici, seguiti da trattorie, pizzerie e tutte le altre possibili sottocategorie, non va dimenticato lo street food, molto esteso in Italia. E, secondo i dati raccolti dagli organizzatori del Festival Internazionale dello Street Food, sono ben 25mila gli operatori di questa categoria in Italia a rischio di chiusura, con una perdita nel solo mese di marzo di circa 200 milioni di euro (oltre all'ulteriore danno di milioni di euro di merce invenduta, prossima alla scadenza).
Un settore che ha perso solo nel mese di marzo 200 milioni di euro di entrate
Queste sono le drammatiche ricadute economiche dovute al Covid-19 e alle misure prese dalle istituzioni per arginarne la diffusione. Questi operatori rientrano nella categoria degli ambulanti, ma con la peculiarità di essere stagionali e di lavorare solo all'interno di eventi predefiniti, su tutto il territorio nazionale: tutti elementi, questi, che in questo momento li ha bloccati, una categoria che non ha entrate economiche e che è a rischio chiusura.
Alfredo Orofino, ideatore ed organizzatore del Festival Internazionale dello Street Food, ha deciso di scendere in campo a tutela di questa categoria, facendo delle richieste economiche alle istituzioni nazionali, regionali e comunali per la categoria e proponendo un nuovo progetto per far ripartire rapidamente il settore, rispettando tutte le tutele richieste.
Alfredo Orofino
Orofino ha dovuto bloccare, per questa pandemia, il circuito del suo Festival, che quest'anno lo vedeva protagonista in ben 100 piazze in Italia. Gli oltre 600 operatori di street food che partecipano a rotazione ai suoi eventi si sono trovati, per questo, in grandissime difficoltà economiche.