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Direttori d’hotel: cali fino al 90% Per l'estate è allarme rosso

Per il coronavirus, in alcune zone d’Italia si registrano cancellazioni fino al 90%. L'associazione dei manager d'hote, Ada, parla di una primavera ormai compromessa e chiede interventi strutturali.

 
05 marzo 2020 | 10:16

Direttori d’hotel: cali fino al 90% Per l'estate è allarme rosso

Per il coronavirus, in alcune zone d’Italia si registrano cancellazioni fino al 90%. L'associazione dei manager d'hote, Ada, parla di una primavera ormai compromessa e chiede interventi strutturali.

05 marzo 2020 | 10:16
 

Inutile nascondersi: la preoccupazione per la tenuta e per il futuro del tessuto turistico-alberghiero esiste ed è aggravata dai timori per il rischio di una paralisi economica dell’intero Paese, anche alla luce dei provvedimenti ancor più ristrettivi, rispetto ai giorni scorsi, presi dal Governo. L’Associazione Direttori Albergo Italia esprime una fortissima preoccupazione rispetto alle continue e massicce cancellazioni che si registrano in tutto il territorio nazionale, sia nel breve termine, anche al 90%, che nel medio e lungo periodo.

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Il giro d’Italia effettuato dall’associazione attraverso le testimonianze raccolte sul territorio parlano chiaro: in Piemonte, Lombardia e Toscana si registra il 90% di cancellazioni di camere con occupazione attestata sul 15%, voli in continua cancellazione ed eventi annullati senza la certezza di nuove date; in Campania le prenotazioni sono già il 50% in meno dello scorso anno con il flusso di cancellazioni che non si ferma e con la programmazione degli eventi praticamente assente; in Puglia marzo registra una totale cancellazione delle prenotazioni quasi dappertutto con una soglia del 50% per aprile, riunioni e congressi cancellati sino a maggio e le prenotazioni per l’estate ferme al palo se non con le prime cancellazioni; in Veneto gli hotel di Venezia sono vuoti e sembrerebbe a rischio anche il vernissage della Biennale previsto il 21 maggio. E ancora: in Umbria le cancellazioni sono al 70%, nel Lazio, soprattutto a Roma, la situazione è altrettanto drammatica sia sul fronte clientela leisure e business sia per congressi ed eventi con cancellazioni arrivate fino a maggio.

La stagione primaverile è compromessa e inizia ad essere a rischio anche quella estiva con la difficoltà dei tour operator di riportare contratti con gli operatori stranieri. Ecco perché tutti gli hotel managers che questo organismo rappresenta auspicano interventi lungimiranti ed immediati da parte dello Stato, degli enti preposti e della stessa Unione Europea per salvaguardare la sopravvivenza delle strutture ricettive, e dei 4,2 milioni di posti lavoro che gravitano attorno al turismo ed infine, dell’attrattività stessa del Bel Paese.

«Le città d’arte sono in affanno - dice il presidente, Alessandro D’Andrea - con tantissime cancellazioni per la primavera andando ad aggravare una crisi che in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto si registra già da un mese. Un’intera stagione persa. E non va meglio nelle località marittime del Sud Italia dove anche l’estate potrebbe registrare perdite e cancellazioni, oltre quelle già pervenute. Le preoccupazioni sono reali e giustificate, le perdite in termini di ricavi e di posti di lavoro potrebbero essere devastanti per tutto il Paese non avendo nemmeno possibilità di prevedere tempi e modi della fine di questa crisi».

L’Associazione accoglie con favore le decisioni che sono state introdotte in materia di sanità e sicurezza. «Parallelamente urgono però interventi urgenti per tamponare le criticità presenti e per arginare il più possibile quelle future – si lege in una nota – servono risorse finanziarie anche per rafforzare una comunicazione rivolta ai mercati esteri rispetto la credibilità del Paese Italia, i cui professionisti dell’ospitalità garantiscono da sempre i massimi standard, oltre che di qualità, di igiene e sicurezza per la salute.  

Insomma, la situazione è drammatica. Non ci si può piangere addosso e si deve lavorare adesso per gestire la criticità, già pronti per ripartire appena l’allarme Coronavirus sarà rientrato, in Italia e a livello globale. È assolutamente comprensibile che si sia dovuti intervenire a tutti i livelli per indirizzare questa criticità ed è auspicabile che la prudenza sia sempre la miglior consigliera. Serve però già pensare a come intercettare la voglia di fare le valigie di turisti italiani e stranieri, a come sostenere nel frattempo i comparti che rischiano di restare in ginocchio, a come ripianificare quei grandi eventi che sono uno dei polmoni del tessuto economico, turistico, sociale e culturale del Paese.

Con questo atteggiamento responsabile, propositivo e fiducioso Ada Italia si è fatta promotrice di un video emozionale che sta già circolando sui circuiti nazionale e che a breve sbarcherà anche su quelli internazionali con l’hashtag #adaITALIAcicrede

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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