C’è un farmaco che sta dando risultati importanti nella cura dei malati affetti da coronavirus. Si tratta del Tocilizumab, un medicinale per l’artrite reumatoide, sperimentato per la prima volta in Italia dal professor Paolo Ascierto.
Paolo Ascierto
Le cure somministrate dal medico italiano si sono rivelate finora così efficaci, al punto che anche il New York Times ha dedicato un articolo alla terapia messa a punto dal professor Ascierto, oggi utilizzata in tanti ospedali in tutto il Paese. Paolo Ascierto è il presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto tumori Pascale di Napoli (che insieme all’ospedale Cotugno, centro di riferimento regionale per l’emergenza coronavirus e specializzato in malattie infettive).
Come confermato dallo stesso Ascierto, il Tocilizumab sta funzionando, con risultati importanti già dopo 24 o 48 ore di trattamento. «Quello che noi facciamo – ha spiegato ad askanews – è utilizzare farmaci e strategie per trattare i tumori, queste strategie hanno anche degli effetti collaterali dovuti alla produzione di sostanze che cercano di uccidere le cellule tumorali e il Tocilizumab è uno dei farmaci che utilizziamo nel trattamento di questi effetti collaterali. Il processo che avviene nel polmone in seguito alla polmonite da Covid-19 è molto simile a queste tempeste di citochine che si creano nell’immunoterapia che noi utilizziamo, da qui l’idea di utilizzare il Tocilizumab anche in questa situazione».
L’idea di usare questo farmaco è nata dopo
una consultazione con i medici cinesi che lo avevano usato su 21 pazienti affetti da Covid-19; in 20 avevano ottenuto benefici importanti dopo poche ore. Ora si tratta di validare il protocollo per poterlo estendere a tutti i pazienti trattabili con questo farmaco. L’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) è al lavoro per arrivare al protocollo clinico in tempi brevi, intanto tutti possono utilizzare il farmaco off-label (al di fuori delle condizioni autorizzate dagli enti predisposti) e farne richiesta alla Roche che lo ha messo a disposizione gratuitamente.
E sempre dalle colonne del New York Times arrivano previsioni drammatiche sullo sviluppo del contagio negli Stati Uniti. Lo scenario peggiore elaborato dal quotidiano americano dopo un confronto avvenuto tra un gruppo di esperti statunitensi, parla di un potenziale coinvolgimento tra 160 e 214 milioni di persone che potrebbero essere infettate solo negli Usa dal virus. Secondo gli esperti interpellati dal NYC, «l'epidemia potrebbe durare mesi o anche più di un anno, con contagi concentrati in periodi più breve, scaglionati nel corso del tempo in comunità differenti. Potrebbero morire da 200.000 a 1,7 milioni di persone».
Scenari da far tremare i polsi, che spiegano il perché – dopo un momento in cui sembrava che l’Amministrazione americana intendesse snobbare il problema – ora
gli Stati Uniti sono così tanto preoccupati di trovare cure e vaccini in grado di sconfiggere il virus.