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Il virus cancella le ferie di Pasqua Chiudono gli hotel della Riviera

In Romagna molti alberghi hanno addirittura preferito chiudere in queste settimane (di solito di lavoro per fiere ed eventi) perché senza prenotazioni né risorse per pagare i dipendenti. Il vicepresidente regionale di Confcommercio Gianni Indino: «Il Governo prenda misure, se salta l'esatate sarà un disastro».

 
12 marzo 2020 | 10:01

Il virus cancella le ferie di Pasqua Chiudono gli hotel della Riviera

In Romagna molti alberghi hanno addirittura preferito chiudere in queste settimane (di solito di lavoro per fiere ed eventi) perché senza prenotazioni né risorse per pagare i dipendenti. Il vicepresidente regionale di Confcommercio Gianni Indino: «Il Governo prenda misure, se salta l'esatate sarà un disastro».

12 marzo 2020 | 10:01
 

Sono forti le parole utilizzate dal videpresidente di Confcommercio Emilia Romagna Gianni Indino per descrivere la situazione di oggi e le prospettive di domani della regione, in questo contesto di forte tensione economica dovuto all'emergenza da coronavirus. Indino, che oltre ad essere anche il presidente di categoria dei locali da ballo, ha la delega al Turismo di Confcommercio Emilia Romagna, parla di una situazione «mai accaduta in precedenza», riferendosi al fatto che «la stragrande maggioranza degli alberghi sono chiusi».

Non lo prevede il decreto del Governo, almeno per ora, ma tante strutture che offrono ospitalità hanno preferito chiudere temporaneamente le loro porte, perché di lavoro non ce n'è. «Allo stato attuale il nostro turismo congressuale, quello degli eventi, quello fieristico è letteralmente morto. Sono state annullate tutti gli appuntamenti, non c'è più nulla», dice Indino. In una situazione del genere le strutture ricettive hanno improvvisato una soluzione: «Gli alberghi hanno preferito far fare le ferie ai propri dipendenti, per poter in qualche modo andare incontro anche alle esigenze del bilancio... Perché in questo momento non c'è cassa, non ci sono incassi e di conseguenza non si è pronti a pagare eventuali stipendi».

Gianni Indino - Salta la Pasqua in Emilia Romagna «Dobbiamo farcela per l'estate»
Gianni Indino

Non è una situazione nuova, questa. Una riflessione, quella degli albergatori emiliano-romagnoli già vissuta anche a Milano. Lo aveva già fatto Viviana Varese che, appena scoppiato l'allarmismo iniziale, ha preferito chiudere il suo ristorante, piuttosto che lavorare con pochi coperti, mandando così i suoi ragazzi in ferie. E ancora più recentemente i ristoratori della Lombardia e tanti albergatori del milanese e di altre parti d'Italia.

«Abbiamo chiesto a più riprese che venissero in qualche modo posticipati tutti i pagamenti. Spostandoli avremo la possibilità di dilazionare i tempi, di trovare le risorse. Risorse che in questo momento noi non abbiamo e che non arriveranno da un giorno all'altro. Certo, recupereremo forse qualcosa nei mesi di luglio e agosto, se andrà bene». Ma un fatto diventa incontestabile: «Questi sono soldi persi e non torneranno».

Il turismo emiliano-romagnolo di oggi è quello delle fiere e dei congressi... Tutti eventi annullati - Salta la Pasqua in Emilia Romagna «Dobbiamo farcela per l'estate»
Il turismo emiliano-romagnolo di oggi è quello delle fiere e dei congressi... Tutti eventi annullati

«La Regione ha già messo in campo una serie di iniziative», prosegue Indini riferendosi al decreto del presidente del Consiglio Regionale, che tra i vari provvedimenti, ha imposto la chiusura al pubblico di bar e ristoranti per l’intera giornata nei giorni festivi e prefestivi. «Ci auguriamo che faccia qualcosa anche lo Stato - continua - per venire incontro alle esigenze dei lavoratori e delle imprese». Fedele al suo ruolo di vicepresidente regionale di Confcommercio, tiene a ricordare che è bene sì «sostenere le famiglie, sostenere i lavoratori, però bisogna iniziare a sostenere anche le imprese. Dobbiamo riconoscere un fatto chiave: senza imprese non c'è lavoro», per nessuno.

Naturalmente non si parla di beneficenza da parte del Governo: «Bisogna valutare dove ci sono stati dei reali cali del fatturato, confrontando con il bilancio dell'anno precedente. Parliamo di contributi a fondo perduto per, in qualche modo, rimettere in gioco la ripresa, che diversamente avrebbe degli sviluppi a mio avviso molto molto oscuri».

E se la situazione non si risolvesse per l'estate? «Non la prendiamo neanche in considerazione quest'eventualità» - Salta la Pasqua in Emilia Romagna «Dobbiamo farcela per l'estate»
Ombrelloni chiusi a Pasqua

Nell'attesa che a questo proposito venga presa una decisione, Confcommercio Emilia Romagna fa il punto sul prossimo futuro. Prima cosa: la Pasqua è saltata. Non ci sono speranze di rimettersi in sesto così presto. A questo punto, bisogna solo sperare per la bella stagione. «Noi non vogliamo neanche prendere in considerazione l'eventualità che questa emergenza continui anche in estate. Siamo però fermamente convinti che oggi come oggi, se ci fossero delle misure più decise, più restrittive, sarebbe più facile arginare il diffondersi del virus». «Basandoci sulle indicazioni che scienziati e medici ci propinano puntualmente, siamo convinti che possano esserci le condizioni per trovarci pronti all'inizio di giugno».

A questo punto è solo quindi questione di tempo, di stringere i denti, di attuare le giuste misure e di rispettare le regole che vengono imposte. Non c'è alternativa, è l'unico modo per riuscirci e arrivare all'estate con una ripresa del turismo (ricordiamolo, il 13% del Pil italiano) in atto: «Questa è la nostra ambizione, questa è la nostra speranza, questo è il nostro augurio».

Qualora queste misure non venissero attuate o le regole non rispettate? Lo dice con una certa riserva, Intini, con «la morte nel cuore», ma una mancata presa di posizione del Governo in questa situazione farà sì che «di morti ce ne saranno di più per il disastro economico che per il coronavirus. È una cosa forte, lo so».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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