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Ho preso l’influenza ma mi tengo la corona

Lettera dallo Stellone che richiama a un senso di realtà e di responsabilità. Non facciamo finta di non vedere il problema del Coronavirus, ma affrontiamolo con l'ottismo di essere italiani.

di Alessandro Venturini
web manager
 
26 febbraio 2020 | 16:21

Ho preso l’influenza ma mi tengo la corona

Lettera dallo Stellone che richiama a un senso di realtà e di responsabilità. Non facciamo finta di non vedere il problema del Coronavirus, ma affrontiamolo con l'ottismo di essere italiani.

di Alessandro Venturini
web manager
26 febbraio 2020 | 16:21
 

Ho preso l’influenzama mi tengo la corona

Ciao,

ho preso l’influenza ed ho paura.
Ho la tosse ed ho paura.
Ho la febbre ed ho paura.
Guardo il termometro e vedo che la febbre è sempre più alta, ed ho paura.

I miei figli non possono andare a scuola, non che prima ci andassero volentieri, e non possono andare neanche a lavorare, ma in fondo non ci volevano andare neanche prima, e stanno a casa a incolparsi e sbattersi la porta in faccia urlando: «È colpa tua se la mamma ha preso l’influenza!», ma nessuno di loro è andato in farmacia a prendere niente.

Stanno a casa; guardano la tv e giocano con le mascherine di carnevale e i martedì grassi diventano sempre più giovedì magri.

Tutte le mie aziende vogliono chiudere, e tutti gli altri miei figli guardano i fratelli maggiori che sbraitano e più amano l’uno più odiano l’altro.

Ho preso l’influenza ed ho paura.
Perché non c’è il vaccino.
E ho provato a dire ai miei figli che il vaccino sono loro, ma loro hanno paura. Hanno paura i figli che stanno ai piedi dei figli, che stanno in testa, anche se forse prima i figli che stavano in testa sono stati un po’ cattivi con tutti gli altri. Ma non capiscono che li ho partoriti TUTTI io e ora hanno paura di loro stessi e anche di me.
E litigano sbattendo la porta ognuno a casa loro, e io e loro siamo sempre più poveri.

Anche i miei fratelli sono spariti.

Tutti bravi a mettere le stelle in tondo e colorare di azzurro.
Ma ora sono tutti a casa loro, zitti zitti. Eppure spesso io c’ero.
Quando erano loro in ginocchio per qualcosa, io c’ero.
Ora i miei fratelli che mi hanno sempre fatto i conti in tasca mi hanno girato le spalle, ma controllano la mia temperatura col termometro in una mano e le forbici nell’altra.

Ho preso l’influenza ed ho paura.

Ma perché ho paura?
Perché sono povera?
Ma povera di cosa?

Non mi ha distrutto la terra che ha tremato, o le guerre o gli stupidi figli che si nascondono sotto le pietre per rubare i soldi ai loro fratelli.

Se mi guardo dentro vedo meraviglie, che hanno storia, che hanno valore, che hanno ricchezza.
Da tempo non ci sono corone, e non ci saranno.

Questa è solo una stupida influenza, e passerà.


Ciao,
mi chiamo Italia,
ho preso l’influenza, ma inizio a non avere già più paura

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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