«Recovery Plan, ancora non ci siamo». Questo il commento del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dell’aggiornamento delle schede progetto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
A destra, Bernabò Bocca
«Nei salotti e nei talk show si racconta la storiella del
turismo settore strategico - ha detto Bocca - ma quando è il momento di passare ai fatti, la storiella diventa
barzelletta. Se, come afferma il piano, si intende realmente incrementare il livello di attrattività del sistema turistico, non si può pensare di farlo
senza coinvolgere le imprese».
Secondo Bocca, la strada maestra da seguire è chiara:
sostenere la riqualificazione delle strutture turistico-ricettive, in coerenza con gli obiettivi di
innovazione,
digitalizzazione e
sostenibilità su cui si fonda il piano».
Di seguito i fondi previsti per Cultura e Turismo dal Recovery Plan, 3,5 miliardi di euro:
Sviluppo e Accessibilità dei Grandi attrattori turistico-culturali (2,14 miliardi di euro)
- Potenziamento dei grandi attrattori turistico-culturali
- Piattaforme e strategie digitali per l'accesso al patrimonio culturale
- Miglioramento dell'accessibilità fisica
- Sviluppo di Cinecittà
Sviluppo Cultura e Turismo nelle aree rurali e periferie (670 milioni di euro)
- Piano nazionale borghi
- Periferie urbane
- Turismo lento
- Parchi e giardini storici
- Restauro luoghi di culto e abbazie
Formazione e sviluppo servizi turistici e di imprese creative e culturali (720 milioni di euro)
- Formazione Turistica
- Supporto operatori culturali transizione green/ digitale
- Miglioramento delle infrastrutture di ricettività
- Miglioramento dei servizi turistici
- Turismo delle radici