Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
sabato 23 novembre 2024  | aggiornato alle 02:12 | 109181 articoli pubblicati

Siad
Siad

Tre storici bar di Venezia in mano cinese: sono gli effetti della crisi per il coronavirus

Nella primavera del 2021 cambiano proprietà Da Nini, il Ma Ciao! e MQ10. Tutti nell'arco di 300 metri. Per i titolari ormai non si guadagna più e l'attività non ha prospettive. Tra restrizioni e fatturati giù dell'80%.

 
03 dicembre 2020 | 11:59

Tre storici bar di Venezia in mano cinese: sono gli effetti della crisi per il coronavirus

Nella primavera del 2021 cambiano proprietà Da Nini, il Ma Ciao! e MQ10. Tutti nell'arco di 300 metri. Per i titolari ormai non si guadagna più e l'attività non ha prospettive. Tra restrizioni e fatturati giù dell'80%.

03 dicembre 2020 | 11:59
 

Uno dopo l’altro, in caduta libera. I bar nei centri storici, lì dove la crisi del coronavirus ha picchiato più duro, stanno chiudendo inesorabilmente. Un colpo a quello che a tutti gli effetti è un patrimonio nazionale, ma del resto tra norme locali sempre più stringenti - come quella del caffè da bere a minimo 50 metri dal locale -, clienti spariti e fatturati in calo anche dell'80% è difficile resistere. A Firenze per esempio aveva abbassato le serrande lo storico Caffè San Marco, poi a Brescia il Caffè della stampa è stato messo in vendita. L’ultimo caso è quello di tre bar veneziani destinati a finire in mano cinese. Se non altro non vedremo più cappuccino e spremuta a 21 euro in città?

Ai cinesi tre storici bar di Venezia - Ai cinesi tre storici bar di Venezia I locali crollano per colpa del virus

Ai cinesi tre storici bar di Venezia

Anche il locale davanti alla fermata dei Tre Archi è cinese
Come ha riportato Il Gazzettino, si tratta di tre locali molto vicini, tutti situati nel giro di 300 metri, nella fondamenta di Cannaregio. Senza considerare che un quarto bar, posto di fronte alla fermata dei Tre Archi, è già da tempo cinese.

Da Nini: i figli non riescono più ad andare avanti
Tra gli altri costretti a cedere l’attività c’è il bar gelateria Da Nini, al civico 1306 di Cannaregio, accanto al ponte delle Guglie. Aveva cominciato l'attività nel 1972, grazie a papà Giovanni, detto Nini e mamma Lorenza Lori, che ci ha lavorato fino a pochi mesi fa.

La gestione è quindi passata ai figli Mauro e Valter. Quest’ultimo però ha mollato il colpo: «Il bar ha 46 anni di vita e noi 30 di lavoro, siamo stanchi a svegliarci presto il mattino e rincasare tardi. Una volta qui si producevano gelati e dolci in proprio, con le macchine che lavoravano tutto il giorno e si rompevano spesso. Un tempo si lavorava molto, ma anche si guadagnava. Adesso il gioco non vale più la candela ed è un'attività che abbiamo sconsigliato ai nostri figli perché senza più prospettive».

Ma Ciao! cambia: era stato inaugurato in estate
A metà fondamenta di Cannaregio, al civico 1038, ecco il Ma Ciao!: il bar era stato inaugurato nell’estate del 2020 dai fratelli Andrea e Francesca Mazzuccato, già gestori del ristorante pizzeria Ai Tre Archi.

MQ10: aveva un plateatico molto frequentato
Infine il capostipite dei bar in fondamenta, chiamato MQ10 al civico 1022. Aveva realizzato un plateatico molto frequentato da primavera ad autunno. È già chiuso e quando riaprirà nella primavera del 2021 sarà sotto gestione cinese.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali



Bonduelle
Italmill

Forst
Domenis
Pavoni