Con gli impianti chiusi e il fatturato a zero, la stagione degli operatori di montagna sta soffrendo. Per questo Ristoratori Toscana, con Ristorazione Italia, Tni Italia, insieme a Federfuni e Collegio maestri di sci della Toscana hanno organizzato per martedì 29 dicembre all'Abetone, a Pistoia, un sit-in di protesta. Sit-in ora rinviato dagli stessi organizzatori causa maltempo. Nell'annuncio ufficiale, recentemente diramato, compariva tra chi organizzava la protesta anche Anef - Associazione nazionale esercenti funiviari, che tuttavia ribatte: «Non abbiamo mai autorizzato l'uso del logo dell'associazione utilizzando nella locandina della manifestazione. Anef ha creato un dialogo con il Governo e tutte le istituzioni, anche locali, che stanno lavorando per consentire un'apertura in sicurezza dei nostri impianti». Così si è espressa la presidente di Anef, Valeria Ghezzi.

Valeria Ghezzi, presidente Anef - foto: sciaremag.it
La presidente Ghezzi, in merito alle ultime novità emerse dopo
le comunicazioni del Cts sul protocollo per le aperture degli impianti, ha confermato la volontà di
proseguire il dialogo con le istituzioni, per giungere a una soluzione utile per tutto il
comparto montagna. Aggiunge la lamentela di non essere
mai stata contattata dagli organizzatori della manifestazione in programma all'Abetone.
«Gli impianti - prosegue Valeria Ghezzi - sono indispensabili per l'economia del sistema montagna del Paese, sempre però che le
condizioni sanitarie lo consentano. I nostri associati stanno cercando di porre in atto tutte le
precauzioni necessarie a rispettare le regole che il Cts sta validando assieme alla
conferenza Stato-Regioni, in modo da riuscire a
riaprire gli impianti nel totale rispetto della salute degli utenti e dei dipendenti».
«Purtroppo - prosegue - la chiusura forzata di marzo scorso e la mancata apertura di questo dicembre hanno causato un
danno economico impossibile da sanare anche con un’apertura immediata. Un danno che va ben oltre le società impiantistiche rappresentate da Anef e che arriva a comprendere
tutto il tessuto socio-economico dei territori della montagna alta con gli
alberghi, i
ristoranti e le
attività commerciali e sportive, senza dimenticare tutte le aziende agricole e silvo-pastorali, per le quali il
turismo rappresenta comunque una risorsa nel corso della stagione invernale, durante la quale, in assenza di turismo, diventa impossibile pensare a qualsiasi forma di attività alternativa».
«A questo punto diventa indispensabile riuscire a collaborare con tutte le istituzioni, e in particolare il Governo nazionale e la
Regione Toscana nello specifico, in modo da poter riuscire a trovare forme di ristoro che possano permettere di aiutare chi vive e lavora nei territori montani. Tra l’altro, in questi giorni affrontiamo un’eccezionale ondata di
maltempo con precipitazioni nevose che non si vedevano da anni e che, purtroppo,
non potendo sfruttare la neve a fini turistici, creano
ulteriori costi e disagi a tutti coloro che si stanno adoperando per permettere la sopravvivenza dell’economia di montagna».
«In relazione alla manifestazione rinviata, abbiamo il massimo rispetto di tutti i colleghi e gli operatori del settore che vogliono manifestare il disagio per una situazione molto difficile in cui regna l’incertezza, ma
non crediamo che questo sia il momento giusto né la modalità corretta».