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Il Natale alla fine sarà... tricolore con spumante e ricette regionali

Gli italiani spenderanno meno ma in tavola non rinunciano alle tipicità. Per la prima volta in calo zampone e cotechino, ma boom di pesce, Capitone e spigola in testa. Spumante e prosecco trionfano sullo champagne.

 
24 dicembre 2020 | 07:34

Il Natale alla fine sarà... tricolore con spumante e ricette regionali

Gli italiani spenderanno meno ma in tavola non rinunciano alle tipicità. Per la prima volta in calo zampone e cotechino, ma boom di pesce, Capitone e spigola in testa. Spumante e prosecco trionfano sullo champagne.

24 dicembre 2020 | 07:34
 

Il Natale in lockdown non ferma la voglia di mangiare e di cucinare degli italiani. Anche se la spesa sarà più leggera, non si rinuncerà ai piatti tipici regionali delle feste.

Il Decreto Natale con le festività blindate in casa, le restrizioni sugli spostamenti e il coprifuoco, chiude, infatti, il 2020 nel segno dell’emergenza, ma a tavola non toglie agli italiani il gusto del mangiare sano e di qualità nel segno della tradizione. Nel carrello, ridimensionata la spesa alimentare media, che perde meno degli altri comparti, scendendo del 5% e portandosi a 4,6 miliardi di euro tra la Vigilia e Capodanno. Queste le stime di Cia-Agricoltori Italiani, secondo cui è l’anno del menu tipico regionale, scelto in 2 case su 3, con il classico cenone del 24 a base di pesce per circa 15 milioni di famiglie.

Vince il menu tipico regionale  - Il Natale alla fine sarà... tricolore con spumante e ricette regionali
Vince il menu tipico regionale 

A Natale si spenderanno 2,6 miliardi di euro
Più in dettaglio, per le tavole natalizie si spenderanno fino a 2,6 miliardi di euro in totale. Quasi 2 miliardi, invece, il budget alimentare previsto per allestire il cenone di Capodanno e il pranzo del primo gennaio.

Trionfo di ricette regionali
Rispetto ai menu, immancabili le ricette regionali delle aree rurali d’Italia con ragù, bollito, tortellini in brodo, verdure in pastella, abbacchio, pandoro e panettone farciti. Per la prima volta, invece, in calo gli acquisti di zampone e cotechino. Cia registra, quest’anno, una diminuzione di 1/3 rispetto ai 6 milioni di kg di prodotto (di cui 4 Igp, il resto tradizionale) consumati nel 2019. Una batosta su un giro d’affari prettamente natalizio da circa 28 milioni di euro.

Giù zampone e cotechino, su il pesce
A compensare, almeno in cucina, le ricette di pesce, che in questi giorni segna da sempre il consumo più elevato dell’anno. Lockdown e, soprattutto, stretta sulla ristorazione hanno tolto al mercato ittico delle feste il 25% degli incassi, ma nelle case non si rinuncerà ai classici. Capitone e spigola in testa, seguiti da baccalà e tonno, ma anche da alici, sarde e sgombri, che avranno la meglio sul pescato più pregiato. Molluschi e crostacei solitamente protagonisti dei cenoni fuori casa, stanno registrando un calo già da mesi.

Spumante e prosecco trionfano sullo champagne
Il Made in Italy trova, comunque, tutti d’accordo, dal cibo alle bevande e fino alla notte di San Silvestro, più sobria, ma con ritrovato gusto per le produzioni nazionali. Spumante e prosecco trionfano sullo champagne, con il 90% dei brindisi tricolori e oltre 70 milioni di tappi pronti a saltare da qui all’anno nuovo. Le feste valgono di solito il 35% delle vendite annuali di sparkling in Italia e anche in questo 2020, nonostante tutto, il settore reggerà. Dei 600 milioni di euro per spumante e vino, finiti sulle tavole durante le festività del 2019, ne andranno persi “solo” 20 milioni (-3%). Tengono prosecco, Trento Doc, Franciacorta e gli altri vini spumanti nazionali.

Boom di regali gastronomici
Infine, prosecco, vino, salumi e prodotti tipici italiani conquistano ancora di più il primato sotto l’albero di Natale. Le strenne con le eccellenze agroalimentari del territorio, spesso consegnate a domicilio direttamente dal contadino, sono tra le scelte regalo più gettonate per quasi il 40% degli italiani. In un cesto, il desiderio di portare l’Italia a casa, con i suoi odori, sapori e paesaggi, la volontà di donare cibo genuino Made in Italy e di contribuire alla rinascita, economica e non solo, del Paese.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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