Verbania è una delle 10 città semi finaliste che si contendono il titolo di Capitale della Cultura italiana 2022. E Verbania ha deciso di presentarsi per questo ruolo sotto il segno dell'acqua. Un elemento, l'acqua, che connota visivamente la città, che la unisce, che le dà la ninfa necessaria per crescere e svilupparsi. L'acqua è il legame inscindibile dell'unicità ambientale e paseaggistico del lago: dalle ville Taranto e San Remigio che sorgono sulle sue sponde ai festival che su queste stesse sponde prendono vita, letterari o musicali che siano. Poi il Teatro Il Maggiore, le Isole Borromeo e il patrimonio artistico e storico della zona. Ma soprattutto, Verbania è una città gourmand, compresa fra terra e lago. E ha un ambasciatore, che sulla giacca porta due Stelle Michelin. È il socio Euro-Toques Marco Sacco de Il Piccolo Lago.
Verbania, Pallanza da Villa Giulia - foto: Massimiliano Bonino
Oltre alla commistione delle diverse voci e persone che hanno contribuito a rendere Verbania la “
città giardino sul lago” che oggi tutti conoscono, Verbania è anche meta per viaggiatori gourmand che vogliano incontrare una tavola che sia mix di lago e montagna.
Dai formaggi ai salumi fino al vinoSi parte dai
formaggi d’alpeggio, come il rinomato Bettelmatt e l’Ossolano d’Alpe; si passa per i
salumi, come la mortadella Ossolana (
presidio Slow Food), il Prosciutto e il Violino di capra della Valle Vigezzo, il lardo alle erbe di Macugnaga o la rinomata carne secca; si arriva ai
brindisi Doc: dai corposi vini rossi come il
Ghemme Docg e il
Nebbiolo delle colline novaresi, al Prunent e al Nouv Bruschett delle valli ossolane o i vini di Angera.
Pesce grande protagonistaProtagonista indiscusso è il
pesce del lago, in primis (non per altro, nel territorio si svolge da anni la
manifestazione Gente di Lago, con rispettiva associazione alle spalle). Nel menu proposte come il
persico, pesce simbolo del lago, servito in filetti o protagonista di risotti; le
alborelle, fritte o in carpione; i più rari lucci e le
trote di lago, poi carpe, coregoni e salmerini. Ma non dimentichiamo il
riso - varietà Arborio, Roma, Sant'Andrea alle tipologie Baldo, Balilla, Vialone Nano, Ribe e Venere, meglio noto quest'ultimo come riso nero. Cucinato spesso con il pesce di lago oppure con lo zafferano, il riso viene coltivato localmente.
Per gli amanti del dolce, una tappa necessaria consiste nella degustazione delle varietà di
mieli del territorio - castagno, robinia, tiglio, rododendro, solo per citarne alcuni. Oppure nell'assaggio delle
Intresine, biscotti al burro impreziositi da mandorle e nocciole, e degli
Amaretti di Pallanza, il dolce più antico della tradizione locale verbanese.
Marco Sacco
Marco Sacco, ambasciatore della Cucina del LagoNel suo ristorante adagiato fra le sponde del lago di Mergozzo, alle spalle del
lago Maggiore, Marco Sacco, recentemente premiato dalla 66ª edizione della
Guida Michelin che
ha confermato per il 15° anno di fila la
seconda stella, interpreta con versatilità le eccellenze enogastronomiche del comprensorio verbanese. Per il menu del suo
Piccolo Lago – temporaneamente chiuso, solitamente aperto in orario serale dal mercoledì alla domenica – lo chef ama scegliere personalmente gli ingredienti:
imperdibili tutte le proposte di pesce di lago, in particolare il
Lingotto di Mergozzo, originali creazioni alle quali ha dedicato il progetto
Gente di lago e di fiume, per valorizzare le storie, le tradizioni e i sapori unici dell’ecosistema d’acqua dolce.
E poi ci sono anche le creazioni estemporanee del giorno, le "Sorprese del Sacco", come le Linguine, bisque di crostacei, scampi marinati al limone candito e salsa d’anemone di mare e una ricca carta di vini per lo più del Territorio.
«Sono orgoglioso di poter sostenere la candidatura del Comune di Verbania per il titolo di capitale della cultura italiana in qualità di ambasciatore delle sue eccellenze enogastronomiche - ha commentato con soddisfazione lo chef Marco Sacco - La cucina è una delle espressioni più alte della cultura, delle tradizioni e della biodiversità che rendono unico il nostro territorio».