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Come fare enoturismo? Nasce la prima accademia italiana

Per aiutare le cantine italiane che spesso non sono in grado di raccontarsi in maniera efficace, soprattutto online, l'accademia prevede due percorsi di formazione: il Winery Ambassador e la Wine Business School.

di Emanuele Bottiroli
 
13 dicembre 2020 | 14:59

Come fare enoturismo? Nasce la prima accademia italiana

Per aiutare le cantine italiane che spesso non sono in grado di raccontarsi in maniera efficace, soprattutto online, l'accademia prevede due percorsi di formazione: il Winery Ambassador e la Wine Business School.

di Emanuele Bottiroli
13 dicembre 2020 | 14:59
 

I vini italiani sono largamente conosciuti e apprezzati in tutto il mondo e negli ultimi anni si sono imposti anche come attrattiva turistica. L’enoturismo, con i tour nei vigneti, le degustazioni e le varie esperienze enologiche, vale oggi oltre 2,5 miliardi di euro.

Nel nostro Paese, però, spesso il settore non viene sfruttato al pieno delle sue potenzialità, o per mancanza di conoscenze specifiche che consentano di comprendere a fondo lo scenario, o perché non si posseggono gli strumenti per realizzare strategie adeguate.

L’enoturismo vale oggi oltre 2,5 miliardi di euro - Come fare enoturismo? Nasce la prima Accademia italiana

L’enoturismo vale oggi oltre 2,5 miliardi di euro

Occorre insegnare alle cantine come raccontarsi soprattutto online
Vinodila’, società specializzata in consulenza enoturistica in Italia, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale, economica e sociale, si pone l'obiettivo di offrire una consulenza completa nel mondo del vino e ora, anche una formazione altamente specializzata.

«Crediamo che la maggior parte delle Cantine italiane - afferma Massimo Del Mestre, co-founder di Vinodila’- offra prodotti di qualità elevata, senza, però, essere in grado di raccontarli o presentarli in modo adeguato, e questo limita di fatto il loro mercato. La principale problematica è una mancanza di spirito imprenditoriale, che porta a sottovalutare i mercati digitali e, quando sono attive online, sfruttano solo una minima parte della rete. Inoltre, nonostante a livello nazionale l’enoturismo sia dal 2019 normato da legge apposita, manca nella quasi totalità delle Regioni la legge attuativa. Un’altra questione che rende non semplice l’organizzazione del lavoro è la sovrapposizione di vari aspetti giuridici e contabili, che provoca una grande confusione dal punto di vista normativo ed amministrativo riguardo ciò che le aziende di produzione agroalimentare possano e non possano fare, lasciandole disorientate».

Parte la prima Accademia dell’enoturismo in Italia
L'azienda nelle prossime settimane avvierà il progetto di "Human Wine Academy", la prima Accademia dell’enoturismo in Italia. «Per noi, basandoci sulla nostra esperienza diretta - prosegue Del Mestre - si tratta di rispondere a un bisogno che sappiamo bene essere sentito da molti operatori del settore, la naturale materializzazione di uno strumento di alta formazione, con particolare attenzione ai giovani, agli imprenditori e ai player del settore agroalimentare. Lo sviluppo dell'enoturismo necessita di una conoscenza approfondita e il giusto approccio manageriale. E questo deve avvenire attraverso una visione innovativa che metta al centro la persona, l’essere umano, a tutti i livelli. Di fatto, l’Academy interpreta a tutti i livelli la coerenza del nostro impegno verso le persone, il territorio, le nuove generazioni, la sostenibilità, valori e azioni che abbiamo maturato nei decenni, di lì la scelta di inserire la parola Human».

Il progetto si sviluppa su tutto il territorio italiano e coinvolge tutte le aziende che vogliano fare turismo agroalimentare. «Vogliamo formare professionisti qualificati in grado di fare squadra con le realtà del territorio per trovare soluzioni, individuare la loro proposta unica di valore, aiutare a costruire e vendere le proprie esperienze vincenti, attraverso il proprio personale tocco».

Due i percorsi di formazione professionale
L’Academy prevede due percorsi distinti di formazione professionale: il Winery Ambassador, una figura che ha la responsabilità di gestire l’accoglienza, con una preparazione in ambito marketing, commerciale e gestione di eventi; e la Wine Business School, che propone una formazione continua per titolari o manager di aziende vitivinicole e agroalimentari, dove ogni imprenditore studia e segue un percorso mirato e personalizzato sulla propria realtà, approfondendo quegli strumenti di management che possano aiutarlo nella gestione della sua azienda.

Partito il master per Winery Ambassador
Da poco è partito il master per Winery Ambassador, in collaborazione con Osm, Open Source Management, società di consulenza aziendale con esperienza pluridecennale, e il Movimento Turismo Vino del Friuli-Venezia Giulia, che da venticinque anni promuove l’enoturismo, con il supporto di Vinodila’.

Al termine del percorso gli studenti saranno in grado di individuare in ogni situazione la soluzione più corretta per ogni vignaiolo, affinché possa proporre esperienze uniche che lo differenzino dalla concorrenza, il motivo per cui il turista sceglierà lui invece di altri.

ll Winery Ambassador è il responsabile del successo e della produttività della cantina in termini di crescita enoturistica dell’azienda, aumento delle vendite dirette, crescita del brand aziendale e instaurazione di nuovi rapporti commerciali.

Lezioni e wine game
Le lezioni vengono svolte nelle cantine dei partner, rendendo l’apprendimento interattivo, più rapido e concreto. Un esempio? A tavola con il vignaiolo: un format didattico che prevede una cena con affermati vignaioli del territorio, che condivideranno la loro esperienza e racconteranno il loro mestiere come mission della loro vita. Previste attività pratiche esperienziali, dai workshop per imparare le tecniche di degustazione e di presentazione del prodotto locale, ai laboratori di accoglienza in cantina, fino agli originali wine game. Gli studenti verranno accompagnati nell’esplorazione del territorio insieme a un’operatrice esperta di turismo esperienziale per comprendere l’importanza della valorizzazione e della collaborazione con le realtà territoriali circostanti. I docenti sono tutti professionisti esperti in ambito enoturistico, professori universitari, consulenti e imprenditori.



© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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