Gli alberghi sono sempre più in crisi e sempre più preoccupati per quello che accadrà nel futuro, che si fa ogni giorno più nero considerando che il Governo non vuole aprire gli impianti sciistici per le festività natalizie. Confindustria Alberghi e Federalberghi sono state audite oggi in videoconferenza, presso la Commissione Attività produttive, nell'ambito dell'esame in sede consultiva del disegno di legge di Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e Bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.
Gli alberghi provano a salvarsi
Nel 2020 perdite per 14 miliardi di euroLe premesse sono sempre affidate ai numeri che inquadrano la situazione. Il Centro studi di Federalberghi ha parlato di una
perdita prevista per il 2020 di 14 miliardi causati da 245 milioni di arrivi in meno in Italia. Una crisi senza precedenti che dura ormai da
10 mesi e che ha colpito senza distinzione l’intero panorama
alberghiero a partire dal mese di marzo.
Da marzo non si lavora più e il Natale sarà "magro"Il paradosso è nessun
Dpcm ha mai imposto la chiusura delle
attività, ma di fatto l’hotellerie soffre gli effetti dovuti al blocco di fiere, congressi, eventi,
convegni e alle limitazioni alla circolazione delle persone. Un momento difficilissimo, che dura ormai da 10 mesi e che rischia di complicarsi se saranno confermate le notizie stampa che circolano in queste ore dove si discute l’ipotesi di non riaprire gli
impianti sciistici né tanto meno prevedere lo spostamento tra le regioni nelle prossime
settimane comprese quelle di Natale e
Capodanno.
Nucara (Federalberghi): -70% di assunzioni«In queste settimane - denuncia il direttore generale di Federalberghi
Alessandro Massimo Nucara - stiamo assistendo a una replica di quanto già visto durante il lockdown primaverile, quando Istat registrò un calo del 91% delle presenze negli esercizi ricettivi (7 milioni di pernottamenti nel trimestre marzo-maggio 2020, a fronte degli 81 milioni del corrispondente periodo dell'anno precedente). Fosche prospettive incombono sulle festività natalizie e sulle
vacanze invernali. Nel 2020 verranno meno 165 milioni di presenze straniere (-74,6%) e 81 milioni di presenze italiane (-37,5%). Le presenze totali saranno ben 245 milioni in meno (-56,2%). Il fatturato del comparto ricettivo subirà una perdita di 14 miliardi di euro (-57%). Tra agosto e dicembre il Governo ha stimato per i settori
turismo e
terme una riduzione del 70% delle
assunzioni rispetto allo stesso periodo del 2019».
Alessandro Nucara
La necessità di aiuti più massicciConfindustria Alberghi nel suo intervento si è concentrata sul tema degli
aiuti che dal Governo arrivano con il contagocce, in ritardo e in maniera sporadica invece che strutturale. Nel rispetto di quelle che sono le decisioni legate alle scelte di natura sanitaria, durante l’audizione è stata sottolineata la necessità di disporre di aiuti
adeguati alla effettiva gravità della crisi, che garantiscano la sopravvivenza di molte imprese altrimenti destinate al collasso. È stato anche posto l’accento sul problema del limite agli aiuti di stato che rischia di rendere inefficaci le misure già previste. Il protrarsi della crisi, infatti, ha reso inadeguata la soglia a
800mila euro nell’attesa che vengano attivate le nuove opportunità previste dal nuovo temporary framework di ottobre.
Colaiacovo (Confindustria Alberghi): Fondo perduto da correggere«L’aggravarsi ed il
protrarsi della crisi - ha sottolineato durante l’audizione
Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi - hanno purtroppo reso insufficienti i
provvedimenti adottati dall’inizio della pandemia, rendendo di fatto necessarie misure di sostegno straordinarie. Tra gli
interventi più attesi chiediamo correttivi al contributo a fondo perduto che, così come pensato, non riesce ad offrire un sostegno adeguato agli operatori
alberghieri visto che gli aiuti sono esclusivamente correlati alle perdite subite nel mese di aprile 2020».
Maria Carmela Colaiacovo
Bene i provvedimenti sulle locazioni breviIl settore è allo stremo e ha bisogno di misure robuste e di un percorso di accompagnamento per tutto il
2021, un anno in cui la ripresa sarà lenta e discontinua. Ma al contempo è stato espresso vivo apprezzamento per la scelta di
intervenire sul tema delle locazioni brevi per tutelare il tessuto urbano e sociale delle città e offrire maggiore trasparenza ai
consumatori.
Tema caldo: tasse da ammorbidire e scadenze da prorogareTra i
tanti i temi sollecitati quest’oggi anche quelli relativi alle misure
fiscali, dalla proroga degli interventi per affitti e Imu, alla richiesta di sospensione della
Tari, passando per la riduzione del 50% dell’aliquota
Iva applicata alle prestazioni alberghiere e azzeramento dell’Irap. Spazio è stato dedicato anche alle misure per il
lavoro con la richiesta di prolungare gli ammortizzatori sociali dando possibilità agli operatori di poter accedere anche alla decontribuzione per quei lavoratori che possono essere richiamati anche solo parzialmente in servizio.
Necessario il superbonus del 110%In conclusione Colaiacovo ha sottolineato l'importanza di prevedere l'estensione del
superbonus anche alle strutture alberghiere. «Il comparto ha bisogno di maggiore attenzione e intervenire oggi significa poter tornare ad operare più forti domani. Per questo sarebbe altrettanto importante poter prevedere l’estensione del Superbonus al
110% alle strutture alberghiere consentendo di trasformare lo stallo attuale in un’opportunità di riqualificazione e riposizionamento dell’offerta attraverso un meccanismo virtuoso che vedrebbe tra le altre cose coinvolte filiere delle
costruzioni, dell’impiantistica, all’arredo e design».