L’healthy food, il cosiddetto “cibo salutare” trova sempre più spazio nel carrello della spesa degli italiani. I cibi che vantano l’assenza di particolari componenti, quelli per intenderci “senza glutine”, “senza zucchero”, “senza grassi”, valgono ormai 6,9 miliardi di euro l’anno.
Crescono le vendite dei cibi salutari
Italiani più
attenti all’alimentazione o sempre più intolleranti e allergici? Forse entrambe le cose, sta di fatto che negli ultimi anni il consumo di alimenti biologici, vegetali e ricchi di fibre stanno conquistando una fetta di mercato sempre crescente. In particolare, riguardo all’universo del “free from”, secondo una ricerca dell’Osservatorio Immagine di Gs1 Italy, emerge che
in un anno (da giugno 2019 a giugno 2020) la crescita è stata del 2,2%, arrivando a sfiorare dunque i 7 miliardi di euro di fatturato.«Il trend positivo dell’ultimo anno - spiega
Marco Cuppini, direttore della comunicazione di Gs1 italy - è legato a una crescita della domanda influenzata dall’emergenza Covid 19 e dal periodo di lockdown, mentre il peso a valore di questi prodotti sul totale alimentare di ipermercati e supermercati, arretra rispetto al passato, passando da un 26,9% a un 25,4%. Si registra inoltre un calo di 2 punti nella pressione promozionale, rispetto ai 12 mesi precedenti.
Ma quali sono i prodotti che trainano la crescita dei consumi di questo tipo di alimenti? Senz’altro i cibi che non contengono antibiotici, quelli con un ridotto contenuto di zucchero, senza additivi e senza glutammato, mentre si registra un lieve calo delle vendite di quei cibi che fanno riferimento a un ridotto contenuto di grassi saturi, sale e calorie.
A crescere di più negli ultimi tre anni sono stati i prodotti “senza zuccheri aggiunti” (+9,1%) e quelli con “pochi zuccheri” (+7,6%), grazie soprattutto all’introduzione di tanti nuovi prodotti sul mercato, dalle bevande a base di frutta alle confetture, agli yogurt.Tra i prodotti acquistati per le intolleranze alimentari, quelli
senza lattosio hanno fatto registrare un progresso del 3,6%, mentre tra gli altri alimenti, hanno fatto registrare buone performance anche quelli senza glutammati (+4,6%), mentre son in calo i prodotti “senza Ogm” (-4%) e “senza conservanti” (-2,8%).