«Sono un'occasione di assembramento pazzesca», parola di virologo. Ma non stiamo parlando di ristoranti, bar, pasticcerie, palestre, teatri e cinema, che il nuovo decreto anti-coronavirus ha preso quasi a capro espiatorio facendoli chiudere alle 18, bensì dei trasporti. «Manca secondo me un vero e proprio provvedimento per regolare i trasporti, che sono un'occasione di assembramento pazzesca e non si capisce perché si tollerino i trasporti e si sanzionino cinema e spettacoli». O i ristoranti e i locali, appunto. A dirlo è Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia dell'Università di Padova, ospite del programma "L'imprenditore e gli altri" condotto da Stefano Bandecchi, su Cusano Italia Tv. Per Crisanti le misure inserite nel nuovo dcpm sono «a effetto temporaneo e non risolutive. Si dovrebbe mettere in campo un piano di sorveglianza che, una volta che saremo riusciti ad abbassare i contagi attraverso misure più restrittive come tutti speriamo, riesca a mantenerli bassi e sotto controllo».
Andrea Crisanti
Che il
trasporto pubblico poteva diventare il collo di bottiglia lo si sapeva, infatti, da mesi, ma ciò nonostante i
trasporti sono rimasti pressoché
identici quelli di
prima del
Covid-
19. Una situazione destinata a peggiorare: secondo Crisanti, «i
numeri parlano da soli» e «suggeriscono una
dinamica in
peggioramento».
SCUOLA: SI POTEVA FARE “TEST” PRIMA SULLA TENUTA DEL SISTEMARiguardo le misure legate al mondo della
scuola, il virologo spiega che «si poteva aprire un determinato
distretto scolastico un mese prima per capire cosa sarebbe successo in quella determinata area e non è stato fatto. Poi si potevano fare
campionamenti massicci con i
test rapidi per capire se c'era
trasmissione virale. Adesso qualsiasi discorso sulle scuole è fatto sulla base di intuizioni, di sensazioni».
IL VACCINO A DICEMBRE? SIGNIFICA NON TESTATO SUL CAMPOCrisanti aggiunge: «Il
vaccino disponibile per i primi di
dicembre? Se questo dovesse accadere sarei
preoccupato perché significherebbe che il
vaccino non è stato testato sul campo, sulla popolazione, per dimostrare che c'è una differenza statisticamente significativa tra i
vaccinati e i
non vaccinati. Sarebbe veramente una cosa senza precedenti se questo accadesse».
«Finora - spiega Crisanti - non è apparsa una sola
pubblicazione scientifica al vaglio della Comunità, che testimoni che questo vaccino ha le caratteristiche che dicono che abbia. Il vaccino è lo strumento più adatto a combattere le
malattie infettive in termini di costi ed efficacia. Detto questo, il
processo di
sviluppo di un
vaccino rimane molto
complesso e
lungo, anche nella
distribuzione».