La piaga delle recensioni false su TripAdvisor riguarda anche i cuochi. L’executive chef del ristorante Tre Cristi di Milano chiede un sistema indipendente in grado di stanare i profili fake. TripAdvisor ha ammesso di ricevere ogni anno tre milioni di recensioni false, molte delle quali finiscono online.
Le recensioni false sono una piaga che riguarda ristoratori e albergatori, ma che interessa da vicino anche la categoria dei cuochi, esposti in prima persona con le loro ricette, al giudizio dei clienti dei locali.
Franco Aliberti in uno scatto del progetto "Il cibo non mente"
Nelle scorse ore TripAdvisor ha reso noto i dati di un Report interno sulla trasparenza, che ammette l’arrivo di
tre milioni di recensioni false all’anno, molte delle quali (circa due milioni, secondo una lettura attenta dei numeri) finiscono oline. Un dato impressionante, che tuttavia riteniamo ancora sottovalutato.
«Il fatto che non ci sia un controllo alla radice - spiega
Franco Aliberti, executive chef del ristorante Tre Cristi Milano e membro Euro-Toques - aumenta il rischio che ci siano tantissime recensioni fittizie che rischiano di mandare all’aria il lavoro di un piccolo imprenditore o di un ragazzo giovane, solo perché qualcuno ha il potenziale di inserire più recensioni fittizie e questo non è giusto. Per fortuna la gente ha capito: il fatto di parlarne aiuta e ora le persone ci credono solo a metà. Tuttavia quella metà è comunque influente e può pregiudicare l’arrivo di un cliente nel ristorante».
Una soluzione al problema, secondo Aliberti, potrebbe essere l’attuazione di un sistema di controllo esterno a TripAdvisor, in grado di fare da garante rispetto alle recensioni che arrivano al portale. «Ci vorrebbe un ente che analizzi bene chi scrive le recensioni e che sia in grado di controllare almeno se quei profili non siano fake. Spesso infatti si vedono recensioni dove non c’è né capo né coda, ma che sono soltanto uno sfogo contro il ristorante. Questa operazione dimezzerebbe una già parte delle recensioni».