Sono 110 milioni i turisti che nel 2018 hanno scelto l’Italia in virtù del suo patrimonio enogastronomico, per una spesa complessiva che ha superato i 10 miliardi di euro.
Vino e prodotti tipici sono un elemento determinante nella scelta di una destinazione e nella progettazione del proprio viaggio, e si tratta di un fenomeno che solo da alcuni anni abbiamo cominciato ad analizzare. Da quando aziende e operatori hanno dovuto cominciare a fare i conti con una domanda ben strutturata: wine tours, lezioni di pasta fatta in casa, visite a caseifici, salumifici, ecc. Si tratta di emozioni uniche capaci d’imprimersi nella mente del viaggiatore, oggi sempre più strategiche per enti, operatori turistici e tutto quel variegato mondo imprenditoriale che ha trovato in questo universo esperienziale nuova linfa vitale per il proprio business.
La Strada del Vino Valcalepio e dei Sapori della Bergamasca vuole essere inclusiva e comprendere tutto il territorio della provincia
Secondo una ricerca Unioncamere, il legame cibo-territorio piace agli stranieri ma sempre più anche ai nostri connazionali: il 43% dei soggiorni è rappresentato da turisti italiani che vanno alla scoperta di regioni differenti dalla propria, attratti dall’assaggio di prodotti tipici.
Il turismo enogastronomico si è insomma candidato a rappresentare a tutti gli effetti una forma di turismo culturale. Infatti, proprio attraverso la conservazione e la valorizzazione dei territori agricoli e vitivinicoli destinati a delineare la cornice naturale, esso propone un nuovo modo di vivere la vacanza, associando la degustazione di vini, prodotti tipici e talvolta piatti locali alla visita ad aziende vinicole e agroalimentari.
Anche Bergamo è cresciuta molto negli ultimi anni, grazie anche a un’infrastruttura come l’aeroporto che garantisce milioni di passeggeri e visitatori. La Strada del Vino Valcalepio e dei Sapori della Bergamasca vuole essere inclusiva e comprendere tutto il territorio della provincia. Reinterpretare il ruolo della strada è sicuramente una sfida avvincente che merita di essere vissuta come una forte operazione culturale in grado di far sorgere e mantenere nel tempo una rete relazionale e sinergica tra attori appartenenti a differenti categorie economiche. Al centro di questa rete vanno posizionati i prodotti dell’enogastronomia e i loro produttori, affiancati da chi eroga servizi, dall’ospitalità fino alle attività commerciali.
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