Il ministero per i Beni e le attività culturali è intervenuto per annullare, in autotutela, l’idea di costruire il fast food nell’area archeologica romana. A renderlo noto, un comunicato ufficiale.
Al progetto si era opposta con convinzione il sindaco di Roma Virginia Raggi, la quale aveva anche inviato una lettera alle strutture competenti del Campidoglio chiedendo di acquisire “tutta la documentazione tecnica e amministrativa” relativa al progetto stesso che prevedeva la realizzazione di un McDonald’s nell’ area delle Terme di Caracalla.
Terme di Caracalla
Una seconda missiva era stata inviata alle Soprintendenze statali per avere chiarimenti sull’esistenza di vincoli archeologici o paesaggistici sulla stessa area che attualmente ospita un vivaio. Lo scopo degli approfondimenti richiesti erano finalizzati a valutare la sospensione dell’iter di un progetto che “abbina le infrastrutture e il marchio di un fast food con un ambito molto delicato di centro storico, vincolato dall’Unesco e strategicamente insediato all’interno della nostra città antica. I timori e le preoccupazioni manifestate a riguardo da molti, me per prima, sono giustificati”, scriveva il primo cittadino.
Secondo l’
Huffingtonpost, Raggi non poteva essere a conoscenza dell’iter di cui si sono occupati gli uffici capitolini per questioni meramente amministrative. “Al di là degli aspetti burocratici - avrebbe confidato ai suoi collaboratori la sindaca - bisogna valutare tutte le possibilità, nel rispetto della legge, per fermare l’iter del progetto”.