Uno dei locali cult della movida della riviera romagnola che richiamava ogni estate migliaia di giovani da tutto il mondo non riaprirà. Lo ha deciso il Tribunale Fallimentare di Rimini.
La sentenza infatti ha decretato il fallimento della società che gestiva il Cocoricò di Riccione noto per la sua forma inconfondibile a piramide. A gennaio la stessa società - che detiene anche i marchi Titilla e Memorabilia - aveva chiesto di procedere con un concordato preventivo in bianco proprio mentre stava scattando l’asta da 250mila euro per l’acquisizione dei tre marchi.
Il Cocoricò
La cifra è la stessa che ha iniziato a mettere nei guai il locale. Nel 2015 infatti la Dance&Love del noto dj Gabry Ponte aveva chiesto un risarcimento di quella portata dopo che il Cocoricò era stato chiuso per la morte di un ragazzo per overdose e il dj non era stato pagato. A far partire poi l'iter è stata l'Agenzia delle Entrate per il mancato pagamento delle imposte.
Un crollo verticale fino alla chiusura di quello che era arrivato ad essere il miglior locale d’Italia e il 16° al mondo. Le stoccate che hanno portato alla serrata erano state molteplici negli ultimi 4 anni, tra cui quella del Comune di Riccione, che aveva sospeso la licenza al Cocoricò in quanto moroso con i pagamenti della Tari.