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Gioacchino Rossini è gourmet La festa di Pesaro, sempre un successo

 
04 marzo 2019 | 15:31

Gioacchino Rossini è gourmet La festa di Pesaro, sempre un successo

04 marzo 2019 | 15:31
 

Mangiare, amare, cantare e digerire sono i quattro atti di quell'opera comica che è la vita”. Poi ci sono le sue opere liriche come Il Barbiere di Siviglia, la Cenerentola e il Guglielmo Tell.

Sono le due facce della medaglia di un artista che ha segnato la storia d’Italia e del quale la sua città natale, Pesaro, da diversi anni gli dedica un festival. Stiamo parlando di Gioacchino Rossini: amante da sempre della buona cucina (soprattutto del tartufo) e del "bon vivre", eredita questa passione dall'infanzia passata con la nonna, che gli insegna i segreti e le tradizioni marchigiane. I suoi viaggi in Europa lo portano anche a contatto con famosi chef, uno tra tutti, nel 1823, il parigino Antonin Carème, creatore di banchetti memorabili e sublime mastro pasticcere; da qui i suoi viaggi/tournée lavorativi si rivelano essere anche occasioni per scoprire nuove pietanze e nuovi sapori da cui nascono quei piatti che ritroviamo nei menu di tutto il mondo come ad esempio “Il Filetto alla Rossini”; “I maccheroni alla Rossini”, “Le uova alla Rossini”, “il Rossini Cocktail”.

(Gioacchino Rossini è gourmet La festa di Pesaro, sempre un successo)

Festeggiare Rossini e tenerne vivo il ricordo è l’obiettivo della città di Pesaro, che da alcuni anni dedica sei giorni al compositore pesarese, proponendo concerti, visite guidate ai luoghi storici di Rossini, degustazioni e menu ad hoc. Quest’anno, nella settimana dal 23 febbraio al 3 marzo, alcuni eventi hanno caratterizzato questo “festival” rossiniano: tra gli eventi più celebri, l’inaugurazione del Bistrot Rossini, dove ai fornelli troviamo uno chef under 30, Cesare Gasparri che vanta già studi ed esperienze di grande eccellenza, come il diploma presso la scuola Alma di Gualtiero Marchesi a Colorno (Pr), la nomina di capo partita presso il Bulgari Hotel di Londra sotto la supervisione del parigino Ducasse e altre collaborazioni importanti nel mondo del food; qui si possono degustare in chiave creativa e contemporanea piatti rossiniani che spaziano da nord e sud, proprio come piaceva all’artista che ricercava le materie prime e le migliori leccornie in tutta Italia e nel mondo. Lo chef si riserva il dovere di perseguire lo stile di Rossini “Geniale ed Elegante”.

(Gioacchino Rossini è gourmet La festa di Pesaro, sempre un successo)
Cesare Gasparri

Respirando poi la magia di passeggiare per i vicoli pesaresi dove ad ogni angolo si possono trovare piccoli locali dove degustare la famosa pizza Rossini (pizza margherita arricchita con uova sode e maionese) di cui i pesaresi vanno ghiotti ed orgogliosi prima di ritrovarsi in una delle grandi piazze stile liberty che conducono poi al famosissimo e suggestivo Teatro Rossini, si prosegue poi per il conservatorio sempre dedicato al grande compositore e si arriva in fine alla casa dove Gioacchino nacque e in cui all’ultimo piano si può partecipare ad una divertente degustazione audio guidata incentrata su aneddoti e storie legati al compositore che si concludono con un assaggio di prodotti e ricette rossiniane; un vero e proprio viaggio che sollecita i sensi e invita a sedersi a tavola per vivere un’esperienza intellettuale ed estetica a 360°.

Un’altra novità viene dalla creatività dei maestri AMPI (Accademia Mastri Pasticceri Italiani), in particolare di Andrea Urbani, che nei prossimi mesi andrà ad affinare per rendere poi commercializzabile il Sweet Rossini, un dolce che vuole essere la ciliegina sulla torta e un cavallo di battaglia per identificare Pesaro in tutto il mondo.

(Gioacchino Rossini è gourmet La festa di Pesaro, sempre un successo)

Altro vizio e vezzo di Rossini era il buon bere e, come detto, oltre ad aver ispirato la nomea di diversi cocktail, la settimana a lui dedicata è stata anche il palcoscenico per rilanciare un vino che sicuramente nei suoi soggiorni pesaresi, il celebre compositore ha degustato: stiamo parlando del “Bianchello del Metauro”. Vino da sempre etichettato come “vino del contadino”, quest’anno festeggia la sua Doc e da diversi anni a questa parte, grazie all’esperienza e competenza dei suoi produttori, ha ritrovato una nuova vita.

Nove cantine di grandi famiglie di produttori (Bruscia, Cignano, Claudio Morelli, il Conventino di Monteciccardo, Di Sante, Fiorini, Mariotti Cesare, Terracruda, Fattoria Villa Ligi) hanno presentato ed ideato il progetto “Bianchello D’Autore” che vuole appunto apporre un nuovo accento alla denominazione Bianchello del Metauro facendne ripercorrere le antiche discendenze; si narra che addirittura Tacito citò il bianco d’autore, tirandolo in ballo come causa di sconfitta di Asdrubale nella Battaglia del Metauro nel 207 a.c.! A distanza di secoli quindi, il vitigno composto per il 95% di Biancame e per un 5% da malvasia bianca lunga, torna irreverente ad imporsi e proporsi come novità.

Il percorso rossiniano porta sicuramente l’ospite a rivivere la magia dell’800 e le passioni dello stesso Rossini, ispirando e creando un fil rouge tra ristoranti, viticoltori e musicisti, così da ispirare un mood elettrico di connessioni e festeggiamenti dove l’obiettivo finale è quello di promuovere e rilanciare un territorio, sospeso tra colline e mare, dalle grandi qualità.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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