A 20 chilometri di macchina dal centro di Alghero, ci si addentra in 5mila ettari di verde e blu, un mondo a sé, che passa dai sistemi costieri alti e dalle piccole isole alla macchia mediterranea, spingendosi fino alle zone boscose e agli ambienti umidi. Si tratta del Parco naturale regionale di Porto Conte.
Mariano Mariani
«Il Parco di Porto Conte - ha spiegato
Mariano Mariani, direttore del Parco - è un'area protetta, che va dalla terra, dal parco giù fino al mare», attraversando gli habitat naturali di numerosissime specie animali e vegetali. In questo senso «l'attività principale che svolgiamo è un'attività di tutela e salvaguardia di un inestimabile patrimonio ambientale». Si passa dal rosmarino al pungitopo, dall'asparago bianco alla finestra sarda; si passa dal grifone al picchio rosso, dalla donnola al daino fino alla volpe.
Il Parco naturale di Porto Conte si estende per 5 ettari, passando dagli ambienti marini a quelli della macchia mediterranea
Tuttavia «non ci limitiamo a salvaguardare e tutelare; l'ente del Parco si occupa anche, con grande attenzione, dei temi legati allo sviluppo del territorio, che passano per due macro-ambiti di attività: il primo riguarda il turismo esperienziale». Si tratta di dare al visitatore la possibilità di vivere intensamente il territorio attraverso «esperienze in natura molto qualificanti, grazie alla grande varietà di specie e di habitat che il nostro Parco offre, a volte uniche considerando tutto il Mediterraneo».
La flora del Parco, dall'orchidea al fiore euforbia
Il Parco di Porto Conte, grazie anche al suo Centro di educazione ambientale marino e terrestre, propone itinerari naturali e visite guidate, per conoscere e vivere da vicino un territorio di straordinaria bellezza. E per coloro che, amanti della natura, volessero approfondire anche la storia di questo posto, c'è Casa Gioiosa, la casa del Parco, ospitata all'interno della suggestiva ex colonia penale di Tramariglio.
La fauna del Parco di Porto Conte, dal daino al cinghiale
Una colonia penale in un parco naturale? Bisogna fare qualche passo indietro, fino al 1897, quando prese il via un insieme organico di provvedimenti legislativi che aveva l'obiettivo di rilanciare l'economia dell'isola attraverso la creazione di iniziative imprenditoriali e la colonizzazione di aree geografiche disabitate. Per quanto riguarda le decisioni prese e rivolte al territorio naturale di Porto Conte, si ricorda l'utilizzo della manodopera dei detenuti per i lavori di bonifica in alcuni territori della Sardegna.
Veduta complessiva della borgata di Tramariglio negli anni '50
L'ex colonia penale, rivista nel 2008, è stata studiata appositamente per rispondere alle varie esigenze (ed età) dei visitatori; le tante proposte vogliono stimolare curiosità e comportamenti positivi nei confronti dell'ambiente, sviluppare una consapevolezza circa l'importanza e la fragilità del patrimonio ambientale, storico e culturale del Parco - riportando i visitatori a rivivere anche l'esperienza dei carcerati-lavoratori di questo territorio nel passato.
Uno scorcio di Casa Gioiosa, la sede del Parco di Porto Conte
Tuttavia, se da un lato «il parco organizza direttamente delle attività di fruizione naturalistica, dall'altro promuove il territorio anche attraverso i prodotti, le tipicità di questo territorio». Il Parco naturale di Porto Conte è vocato per attività viticole, olivicole e non solo. «Recentemente abbiamo fatto uno sforzo, investendo sulle attività cerealicole. Il Parco oggi, si può dire a buon ragione, è grande promotore di una filiera cerealicola corta, che si traduce in prodotti tipici abbandonati nel tempo per ragioni di convenienza economica. Mi riferisco in particolare al pane tipico di Alghero, il Pà Pougnat, così chiamato perché veniva preparato con la forza dei pugni». La notizia risale a fine 2017 e rientra nel programma Mondorurale: un insieme di imprese hanno siglato un protocollo di intesa per la produzione, lavorazione e trasformazione di grano duro e conseguente creazione di un circuito della panificazione tradizionale di Alghero. Un'iniziativa messa a punto dal comune di Alghero insieme, proprio, al Parco di Porto Conte. Poi, ancora, il noto pane Carasau, la pasta tipica fatta proprio con la farina della filiera cerealicola...
Pane Carasau
Il Parco si dimostra un luogo attento tanto alla natura quanto alle esigenze del turista, un ente che promuove il territorio a 360 gradi. Per dirla con le parole del direttore Mariani: «Il Parco non è solo tutela e salvaguardia, non è solo turismo esperienziale, è anche possibilità di conoscere, capire i valori artistici, culturali e storici di questo territorio attraverso l'enogastronomia».
Il Parco di Porto Conte è stato visitato durante
la manifestazione algherese Incontri enogastronomici regionali, organizzata dall'associazione Ristoranti Regionali.
Per informazioni:
www.parcodiportoconte.it