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Origine del cibo in etichetta Raccolte 1,1 milioni di firme

L’esito della petizione europea è stato reso noto questa mattina in occasione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio. Sostegno è stato espresso dalla ministra Bellanova.

 
12 ottobre 2019 | 10:42

Origine del cibo in etichetta Raccolte 1,1 milioni di firme

L’esito della petizione europea è stato reso noto questa mattina in occasione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio. Sostegno è stato espresso dalla ministra Bellanova.

12 ottobre 2019 | 10:42
 

È stato raggiunto lo storico obiettivo della raccolta di 1,1 milionI di firme di cittadini europei per chiedere alla Commissione Ue di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti con la petizione europea “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo) promossa dalla Coldiretti assieme ad altre organizzazioni europee.

L'85% delle firme sono state raccolte in Italia (Origine del cibo in etichetta Raccolte 1,1 milioni di firme)

L'85% delle firme sono state raccolte in Italia

È quanto reso noto in occasione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio con la consegna da parte del presidente della Coldiretti Ettore Prandini e della delegata nazionale dei giovani agricoltori Veronica Barbati al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte di un “maxi assegno” simbolo dello storico traguardo dall’iniziativa dei cittadini europei (Ice) autorizzata dalla stessa Commissione con la Decisione (UE) 2018/1304 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L 244 del 28 settembre 2018 a firma del vice presidente Franz Timmermans. Un’iniziativa che gode del sostegno di numerose organizzazioni e sindacati di rappresentanza al fianco della Coldiretti e di Fondazione Campagna Amica: dalla Fnsea (il maggior sindacato agricolo francese) alla Ocu (la più grande associazione di consumatori spagnola), da Solidarnosc (storico e importante sindacato polacco) alla Upa (l’Unione dei piccoli agricoltori in Spagna), da Slow Food a Fondazione Univerde, a Gaia (associazione degli agricoltori greci) a Green protein (Ong svedese), alle quali se ne sono poi aggiunte molte altre.

Teresa Bellanova ed Ettore Prandini (Origine del cibo in etichetta Raccolte 1,1 milioni di firme)
Teresa Bellanova ed Ettore Prandini

Quella promossa dalla Coldiretti è appena la settima petizione sulle ben 48 presentate a raggiungere l’obiettivo di un milione di firme da quando l’Ice (iniziativa dei cittadini europei) è stata istituita, 12 anni fa. Un successo strepitoso ottenuto soprattutto grazie all’l’Italia, dove è stato raccolto l’85% delle firme, e al quale - spiega Coldiretti - hanno contributo cittadini e rappresentanti delle istituzioni della politica, dello sport, della ricerca, della cultura per obbligare la Commissione ad assicurare la trasparenza dell’informazione sui cibi in tutta l’Unione Europea dove rischiano di entrare in vigore nell’aprile 2020 norme fortemente ingannevoli per i consumatori.
 
Un vero e proprio fronte per la trasparenza che, forte del milione di firme raccolto in tutti i Paesi, non può essere più ignorato da una Ue che – ricorda Coldiretti – ha avuto sinora un atteggiamento incerto e contradditorio, obbligando a indicare l’origine in etichetta per le uova ma non per gli ovoprodotti, per la carne fresca ma non per i salumi, per la frutta fresca ma non per i succhi e le marmellate, per il miele ma non per lo zucchero.
 
Nello specifico – sottolinea la Coldiretti – l’iniziativa dei cittadini si prefigge di rendere obbligatoria l’indicazione del paese di origine per tutti gli alimenti trasformati e non trasformati in circolazione nell’Ue, senza deroghe per i marchi registrati e le indicazioni geografiche e per quanto attiene agli alimenti trasformati, l’etichettatura di origine deve essere resa obbligatoria per gli ingredienti principali se hanno un’origine diversa dal prodotto finale. La petizione chiede infine di migliorare la coerenza delle etichette, inserendo informazioni comuni nell’intera Unione circa la produzione e i metodi di trasformazione, al fine di garantire la trasparenza in tutta la catena alimentare.
 
«Un obiettivo condiviso dalla maggioranza dei consumatori europei e dall’82% di quelli italiani che ritiene necessario superare le attuali politiche comunitarie sull’origine del cibo per contrastare un fenomeno, quello dei falsi e dei tarocchi, che solo all’Italia costa oltre 100 miliardi di euro all’anno nel mondo» ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel ricordare che «l’obbligo di indicare l’origine è una battaglia storica della Coldiretti che, con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare, ha portato all’approvazione della legge n.204 del 3 agosto 2004».

A sostegno della petizione si è espressa anche la ministra all'Agricoltura Teresa Bellanova: «Diciamo no al falso cibo - ha detto - e anche per questo sosteniamo con convinzione in Europa la necessità di rendere obbligatoria l'origine delle materie prime degli alimenti in etichetta. Solo così si costruisce un'alleanza tra produttori e cittadini. Per noi la trasparenza è un diritto e va garantito».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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