A Roma le buche stradali fanno ormai parte dell’arredo urbano; per evitare di farsi male
o di distruggere il proprio veicolo, secondo il Comune chi transita per le vie della Capitale deve cercare di stare più attento.
È singolare il motivo che l'Amministrazione comunale di Roma ha addotto, costituendosi in un procedimento intentato dal Codacons proprio contro il Comune capitolino per i tanti episodi occorsi ai malcapitati automobilisti che “sfrecciano” lungo le strade romane.
Una class action che ha portato nei giorni scorsi al risarcimento di una prima vittima, cui il giudice ha riconosciuto un indennizzo di 760 euro (641 per i danni e 119 di spese legali) per una gomma forata e un cerchione ammaccato a causa di una buca di grosse dimensioni non segnalata in periferia. Il tribunale ha così dato ragione ai ricorrenti, sconfessando la teoria dell’avvocatura comunale, secondo cui, appunto, a Roma le buche non sarebbero affatto un evento straordinario (ma forse su questo, purtroppo il Comune tutti i torti, forse, no li ha) e che finirci dentro potrebbe far parte, testuale, dell’«id quod plerumque accidit», ovvero di «ciò che di solito può accadere». Ammesso anche che questo fosse vero, la responsabilità di garantire la sicurezza da parte del Comune resta, non fosse altro che per le tasse (già salate) che sia i romani che i turisti pagano (questi ultimi attraverso la tassa di soggiorno). Tasse che qualcuno vorrebbe addirittura alzare, proponendo una
City tax da applicare indistintamente a tutti (residenti e forestieri), attraverso le consumazioni nei pubblici esercizi.
E mentre il Comune prepara il ricorso contro la sentenza che, visti i 900 procedimenti ancora in attesa, rischia di essere solo la prima di una lunga serie, si rincorrono i commenti, sia quelli politici, che - inevitabilmente - quelli più ironici: «Sembra satira, ma per Raggi i danni da buche sono colpa dei romani», attacca il Pd, mentre sulla rete la soluzione che pare riscuotere il maggiore apprezzamento è quella di Cetto Laqualunque sulle buche, che «purtroppamente» infestano le strade: «Evitatele!».