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Il weekend del 2 giugno apre l’estate Prenotato l’86% delle camere d’albergo

01 giugno 2018 | 10:46

Il weekend del 2 giugno apre l’estate Prenotato l’86% delle camere d’albergo

01 giugno 2018 | 10:46

Con Pasqua innevata e l'1 maggio incerto, l’apertura vera dell’estate 2018 sembra essere quella che coincide con il weekend del 2 giugno, complici anche le previsioni finalmente in linea con le medie stagionali. Le stime parlano di 5,5 milioni di presenze stimate nelle strutture alberghiere, in linea con il 2017.

Questo afflusso di turisti produrrà complessivamente consumi per oltre 700 milioni di euro. Le presenze si concentreranno soprattutto nel sistema ricettivo ufficiale (oltre 4 milioni) ai quali si devono aggiungere 1,5 milioni circa di presenze in altre strutture ricettive (locazioni turistiche, case di proprietà, ostelli religiosi…).

(Il weekend del 2 giugno apre l’estate Prenotato l’86% delle camere d’albergo)

A contribuire alla crescita sono soprattutto gli stranieri, ma si registra un aumento anche del flusso di italiani. Le città d’arte e le località marine, per questo ponte, si confermano mete apprezzate sia dalla domanda italiana sia dai mercati esteri, anche se i visitatori stranieri sono orientati in particolar modo verso le nostre capitali artistiche.

I dati emergono dalla analisi della disponibilità di camere sui vari portali delle Ota; infatti, in base al monitoraggio del Csta la saturazione dell’Offerta ricettiva nazionale disponibile online per il periodo del 2 giugno (dal 1 al 3 giugno 2018 - 2 notti) dovrebbe attestarsi a circa l’82%, con punte più elevate per le località balneari e le città d’arte e cultura del paese.
La tendenza positiva della domanda turistica è attesa in tutte le aree del Paese, con valori percentuali più alti nel Nord Est e nel Nord ovest; positivi anche, per questo ponte, i valori del Centro Italia. A farla da padrone sono le località balneari dove si rileva un tasso di occupazione delle camere disponibili online intorno all’86%; dati importanti anche per alcune località di lago che si aggirano intorno ad un tasso di occupazione fra l’84% ed l’86%. Anche per le città d’arte, soprattutto - ma non solo - le più grandi, si rileva un tasso di occupazione delle camere intorno all’85%, con punte in alcune città che superano il 90%.

Bene anche Roma, dove risultano già riservate l’86% delle stanze rese disponibili sui portali web. Veneto e Toscana sono anche le regioni che registrano le percentuali più elevate di camere già riservate, superiore all’86%, circa 3 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale. Seguono Liguria (85%), Campania e Friuli (all’84%). Nel Centro si registrano valori in crescita rispetto alla rilevazione del 2017, soprattutto in Umbria (75%), Marche e Molise, entrambe al 70% e Abruzzo con il 68%.

«Le possibili ricadute della crisi politica sono state uno degli elementi di maggior incertezza per gli operatori turistici in questo periodo - spiega Vittorio Messina, presidente Assoturismo Confesercenti - le previsioni smentiscono i nostri timori, e archiviata la preoccupazione di elezioni nel periodo estivo, ci auguriamo che il turismo italiano quest’anno possa replicare i risultati del 2017, anno dei record. Deludente, però, è l’assenza di un ministero dedicato al Turismo: ci avevamo creduto, avrebbe fatto bene al settore, dando un punto di riferimento importante alle imprese. Speriamo che il turismo non rimanga anche questa volta la cenerentola dell’agenda politica».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
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