Venezia le sta provando tutte per arginare quel turismo di massa che rischia di rovinare il fascino della città. Non è solo questione dell’eccessivo afflusso, ma anche delle conseguenze che esso porta con sé. Ad esempio quei pranzi al sacco consumati per strada e che generano, tra l'altro, grandi quantità di rifiuti.
E così, il Comune in accordo con la Regione ha deciso, nel corso della seduta di ieri della giunta, di vietare per i prossimi tre anni l’apertura di locali take away in città. Non solo, perché ha anche posto regole ferree per quei locali a destinazione commerciale uguale, già aperti.
Nello specifico, per questi ultimi vigerà l'obbligo di disporre di cestini per i rifiuti all'esterno, nonché raccogliere la spazzatura lasciata al di fuori dei propri negozi. Ma provvedimenti ci saranno anche in materia di igiene, con la probabile unificazione delle regole del centro storico e della terraferma.
I provvedimenti igienici, quindi, potrebbero portare con sé l'obbligo per le varie attività di disporre di un bagno e di avere determinate altezze e dimensioni minime nei locali. Se pizzerie al taglio, negozi di pasta take away e kebabari saranno quindi vietati, non rientreranno nel bando le gelaterie. Ora, non resta che stare a guardare per capire se questa decisione avrà effetto e sarà efficace per restituire il decoro della città. Sempre augurandosi una migliore condotta da parte dei turisti.