Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
lunedì 14 aprile 2025  | aggiornato alle 03:01 | 111713 articoli pubblicati

Ogm, tracciabilità e marchio Ce Trump a Ue: «Barriere da abbattere»

12 aprile 2018 | 12:00

Ogm, tracciabilità e marchio Ce Trump a Ue: «Barriere da abbattere»

12 aprile 2018 | 12:00

La “guerra” dei dazi tra Stati Uniti e Unione europea, lanciata da Donald Trump, vive un’altra tappa clou. Gli Usa hanno redatto un documento in cui propongono un baratto a Bruxelles. Stop ai dazi sul cibo americano e sui certificati di sicurezza e tutela, in cambio di agevolazioni su alluminio e acciaio.

La proposta, che sa di provocazione, è all’interno delle 47 pagine che compongono il “National trade estimate report on foreign trade barriers 2018”, redatto dall’ufficio del rappresentante Usa per il commercio, l’agenzia guidata dal falco Robert Lighthizer.

(Guerra dei dazi Usa-Ue, Trump propone uno scambio di agevolazioni)

90 i Paesi coinvolti nel tomo, ma è sull’Unione europea che gli Stati Uniti si soffermano con maggior cura, mentre c'è poco spazio per la Cina. I principali obiettivi statunitensi riguardano l’abbassamento dei dazi sull’auto, ma soprattutto l’abbattimento dei divieti su carne agli ormoni e mais geneticamente modificato, tracciabilità dei prodotti alimentari e molto altro ancora.

In cambio, l’esenzione definitiva dalle tariffe su acciaio e alluminio in scadenza il 1° maggio. Nel mirino finisce il marchio Ce, quello che attesta che un prodotto rispetta gli standard armonizzati di sicurezza e qualità della Ue (En), requisito richiesto anche agli Stati con cui Bruxelles sigla accordi di libero scambio. Per gli Usa è una barriera all’accesso al mercato europeo che impone alle aziende a stelle e strisce costi ingiustificati, anche quando i loro prodotti «rispettano standard internazionali».

Ma anche tracciabilità, Dop, Igp e Doc vengono criticate e qui è inevitabilmente l’Italia a finire sul “taccuino nero” degli americani. Sui prodotti. Il documento non si dilunga nel ricordare i prodotti sui quali i dazi Ue, tutti vincolati alle regole Wto, sono alti: 26% su pesce, 22% sui furgoni, 14% su apparecchi audiovisivi e biciclette, 10% su auto e prodotti in legno. Più lunga la lista delle supposte barriere non tariffarie, che includono le norme italiane sul sistema dei prezzi e dei rimborsi per i farmaci e i contributi Ue all’agricoltura. Non poteva mancare il capitolo Airbus: la faida dei cieli con l’americana Boeing impegna da anni il tribunale della Wto.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
Voglio ricevere le newsletter settimanali