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Viaggi in aereo da incubo Prima causa, i passeggeri maleducati

 
19 febbraio 2018 | 16:00

Viaggi in aereo da incubo Prima causa, i passeggeri maleducati

19 febbraio 2018 | 16:00
 

Chiacchiericci, pianti di bambini, viaggiatori maleducati o scomposti: secondo due terzi degli italiani, in aereo si può chiudere un occhio su tutto, ma non sul sedersi a fianco di un passeggero sovrappeso.

Il disagio percepito è talmente grave che la maggior parte vorrebbe che questi passeggeri occupassero posti speciali adatti alle loro esigenze fisiche. Il team di www.jetcost.it ha condotto un sondaggio nell’ambito di uno studio sulle esperienze di volo degli europei, prestando particolare attenzione alle loro segnalazioni negative. Sono state interpellate 3mila persone (500 per nazionalità tra inglesi, spagnoli, italiani, tedeschi, portoghesi e francesi) di età superiore ai 18 anni e con almeno un viaggio fatto negli ultimi due anni, e inizialmente a tutti è stato chiesto: vi è mai capitato di fare un volo tremendo a causa di un compagno di viaggio fastidioso o “scomodo”? E più della metà degli intervistati (57%) ha risposto di sì.

(Viaggi in aereo da incubo Prima causa, i passeggeri maleducati)

A quelli che hanno dichiarato di essere stati infastiditi durante il viaggio da un altro passeggero, tanto da rendere il loro volo insopportabile, è stato chiesto il motivo, e le risposte più comuni sono state:
  1. Il passeggero davanti a me ha tenuto il sedile reclinato durante l’intero volo (43%).
  2. Un bambino continuava a urlare e piangere (34%).
  3. Uno o più passeggeri non hanno smesso di lamentarsi e protestare con il personale di cabina (32%).
  4. Il passeggero seduto accanto a me era in sovrappeso e occupava parte del mio spazio (27%).
  5. Il passeggero dietro a me colpiva spesso il mio sedile (15%).

Volendo approfondire la questione del passeggero in sovrappeso accanto, è stato chiesto agli intervistati se il viaggio era stato molto scomodo per questo motivo e se avevano cercato una soluzione, e il 38% ha dichiarato di non aver fatto nulla, il 25% ha detto di aver preso il controllo del bracciolo per cercare di allargarsi e riconquistare un po’ di spazio, mentre il 23% ha affermato di aver parlato con l’equipaggio. In questo caso però solo il 17% ha ottenuto un cambio di posto, gli altri hanno detto che non c’erano altri posti disponibili.

Infine, agli intervistati è stato chiesto se secondo loro un passeggero in sovrappeso dovrebbe avere una zona speciale sull'aereo con sedili adatti alle sue dimensioni oversize e il 61% si è detto d’accordo. Inoltre, per il 78% questi posti più larghi dovrebbero costare di più. Guardando i risultati del sondaggio a livello europeo, i britannici e i francesi sono quelli che più degli altri vorrebbero posti a sedere con più spazio per le persone in sovrappeso, forse perché in questi paesi il tasso di obesi è superiore a quello di Italia, Spagna o Portogallo dove prevale la Dieta mediterranea.

Un portavoce di Jetcost ha dichiarato: «Avere posti a sedere più larghi per le persone obese in una parte apposita dell'aereo non sarebbe un atto di discriminazione. Si tratterebbe di rendere il volo più confortevole per tutti, dato che non tutte le persone hanno la fortuna di poter stare comode nei sedili di taglia standard. Il dibattito verte soprattutto sul far pagare o meno una tassa per l'uso di questi posti più spaziosi. Inoltre, bisognerebbe riflettere su come mettere in pratica questa misura, perché qualcuno potrebbe sentirsi offeso dalla richiesta di occupare un posto più idoneo al proprio aspetto fisico. In ogni caso, noi di Jetcost riteniamo che un sedile più grande e comodo non debba essere considerato un costo aggiuntivo da far pagare ai passeggeri che ne hanno bisogno. Ci sono molti motivi, infatti, che possono spingere una persona a chiedere più spazio in aereo, e spesso si tratta di problemi di salute su cui non è corretto applicare una maggiorazione».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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