Negli ultimi anni le tendenze che hanno spopolato in fatto di cibo riflettono il cambio di atteggiamento a tavola e di comportamento di acquisto del consumatore. La ricerca sempre più accurata di cibi salutari, che rispondono all’esigenza di sostenibilità ambientale e sociale, è diventata un must imprescindibile.
Il consumatore di oggi, invece di pensare in termini di esigenze nutrizionali o di una dieta, preferisce ragionare in termini di scelte di vita e di stile di vita. Dopo il boom dei “Superfoods” come le bacche di goji, l’avocado mania e le buddha bowls, per il 2019 si prevede una crescita di prodotti e servizi che aiutino i consumatori a raggiungere i loro obiettivi di “benessere”. Ecco le 4 principali tendenze del prossimo anno in ambito food.
Gut-healthy foodLa diffusione di alimenti sani per l’intestino e dei cibi fermentati esploderà nel 2019: l’obiettivo è consumare cibo meno elaborato possibile, aumentando i probiotici per migliorare il sistema immunitario. Il 2019 sarà l’anno in cui provare Kombucha, Kimchi, Sauerkraut, Tempeh e Kefir.
Plant based foodGli alimenti a base vegetale continueranno ad aumentare la loro popolarità l’anno prossimo, grazie agli enormi passi avanti realizzati nell’aspetto, nelle proprietà nutrizionali e soprattutto nel gusto. Ciò significa che ci saranno sempre più alimenti come latte di derivazione vegetale e burger vegani sia sui menu dei ristoranti che sugli scaffali dei supermercati.
Chef-attivistiLa tendenza “politica” del cibo, dalla salute al “no waste”, sta prendendo sempre più piede e ha come paladini alcuni cuochi di fama internazionale. Da Massimo Bottura, che nei suoi Refettori di Rio, Londra, Milano, Napoli e Parigi cucina con ingredienti di recupero e lotta contro gli sprechi, a Jamie Oliver, che realizza campagne per diminuire l’obesità, migliorare le mense scolastiche e ridurre il consumo di zucchero nei cibi, questo ruolo di “chef-attivista” che mette la sua popolarità e il suo network al servizio della comunità è, fortunatamente, molto in voga.
Spesa onlineSecondo studi recenti, il trend della spesa online negli Usa è in crescita in doppia cifra (13%, secondo il rapporto dell’agenzia di consulenza Brick Meets Click) e questa tendenza, nonostante alcune diffidenze, sta crescendo anche in Italia. Il settore della Gdo è stato investito da questa rivoluzione: la “shopping experience” non è più nel punto vendita ma online, smart e interattiva. Con l’aumento delle nuove modalità di acquisto, sono cresciute anche le insegne che offrono questo servizio, dai classici player della Gdo come Esselunga, Conad, Coop, Carrefour e Unes ai nuovi come Amazon, Weygo e Second Chef.
Gur Kimchi, vicepresidente di Amazon, ha dichiarato: «In futuro sceglieremo tra aspettare a casa 30 minuti o uscire e andare al supermercato. Rimanere a casa e parlare con i miei figli o preparare la cena sarà un grande beneficio. Dunque penso che la gran parte dei clienti sarà ben contenta di aspettare 30 minuti». Come dargli torto?
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