Una coesione del tessuto produttivo per promuovere l’enoturismo e la conoscenza dei vini. Questo l’auspicio del presidente del Consorzio volontario per la tutela e la valorizzazione dei vini Doc di Pantelleria.
«L’isola e la sua viticoltura di tradizione, insieme alle altre coltivazioni tipiche - ha dichiarato il presidente del
Consorzio Benedetto Renda - hanno reso il paesaggio un giacimento unico e identitario. Con l’inserimento nel Registro nazionale dei paesaggi rurali storici del “Paesaggio della Pietra a secco dell’isola di Pantelleria” si così compie un altro importante passo avanti nel processo di valorizzazione e promozione dell’agricoltura dell’isola che aveva già avuto lo straordinario riconoscimento Unesco per la Pratica agricola della coltivazione della vite ad alberello».
Benedetto Renda
Il patrimonio storico, culturale e naturalistico di Pantelleria, insieme al suo sistema rurale, ai vini passiti, alla coltivazione del cappero e degli ulivi, rappresentano infatti un unicum importante di attrazione per quel turismo enogastronomico e naturalistico che muove, già oggi, centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo.
«Il nostro compito - ha puntualizzato Renda - è quello di intercettarne i flussi e rendere l’isola una meta privilegiata e di alto significato culturale. L’iscrizione di Pantelleria nel Registro è un risultato importante raggiunto dalle istituzioni dell’isola che deve ancora di più convincerci ad aprire un nuovo scenario. E il Consorzio volontario di tutela dei vini Doc dell’isola di Pantelleria vuole esserne un attore coerente e consapevole».
Per informazioni:
consorziodipantelleria.it