«Per aver creato un thriller degno di un vero e proprio film che dà vita a personaggi dipinti a tutto tondo. Una sapiente sintassi cinematografica curata nei dettagli custodisce un messaggio che attraverso la manifestazione di un’invalidante malattia tocca lo spettatore in maniera pregnante e incisiva. Sapiente la regia e articolata la sceneggiatura. Un finale non lineare ma ciclico disarma alla fine, lo spettatore».

Con questa motivazione la giuria del Kalat Nissa Film Festival, composta da Lajos Koltai, presidente, Stefania Berbenni, Andrea Purgatori, Stefania Casini, Alessio Gelsini Torresi, Nicoletta Ercole e Giancarlo Soldi, ha decretato vincitore assoluto della 7ª edizione, il cortometraggio Lethe, del regista Eric Romero, giunto da Edimburgo per ritirare l’Antenna d'Oro dalle mani di Stefania Berbenni.
La serata finale del Kalat Film Festival è stata condotta da Rosaria Renna, voce di Radio Montecarlo e dall’attrice Annalisa Insardà, preceduta dall’ormai tradizionale Red Carpet, con la presenza dei mezzi dei Vigili del Fuoco, un prototipo Osella della collezione di Claudio Porrovecchio e delle Vespe storiche del Vespa Club Caltanissetta. La serata dedicata alle premiazioni è stata intramezzata dalle esibizioni di Sofia Alaimo, Eduardo Saitta, Floriana Sicari, Nunzio Bonadonna della Compagnia operettistica siciliana di Maria Sicari, accompagnati al piano da Rosario Randazzo.
Molti i riconoscimenti assegnati nella serata finale dal Premio Redentore a Cuerdas, di Pedro Solis Garcia, al Premio Trabonella a "Io, Diverso Da Chi?: La viaggiatrice" di Davide Vigore, al Premio Rosso di San Secondo a Emilia Ruiz. Le Menzioni Speciali Laboratorio Dei Sogni sono andate a Julie Nakazi, per "The social effects of social media" e a Giuseppe Alessio Nuzzo per Lettere a mia figlia.
La Miglior Regia è stata vinta da Lorenzo Santoni. «Per la sapiente regia che svela il valore di una bellissima bugia, dietro la quale si nasconde la speranza di un ammalato, di trovare il coraggio di lottare per la vita». La Miglior Sceneggiatura è quella di "Indios y vaqueros" di Emilia Ruiz e il Premio San Michele, Categoria Comico a Valerio Vestoso per "Ratzinger vuole tornare". Il premio Giuria Studenti è stato vinto da "Como yo te amo" di Fernando Garcêa-Ruiz Rubio, “per l’originale narrazione di una storia che lascia allo spettatore un importante messaggio su cui riflettere”
Si chiude così il sipario sulla kermesse dedicata al cortometraggio internazionale con un bilancio più che positivo per la qualità e la quantità delle opere che hanno partecipato. Sempre più il Kalat Nissa Film Festival, grazie all’originalità delle sue sezioni, riservate ai concorrenti di tutto il mondo, si pone come una novità nel variegato panorama del cortometraggio. L’obiettivo ‘nobile’ e formativo è quello di promuovere la cultura, non solo come un mezzo per rendere note le risorse presenti in ogni territorio, ma soprattutto come strumento di allontanamento del pregiudizio e come occasione di sensibilizzazione verso l’integrazione sociale di tutte le persone che vengono considerate “diverse”, per discriminanti motivi. Appuntamento al prossimo anno per l’8ª edizione del Kalat Nissa Film Festival.
Per informazioni: www.kalatnissafilmfestival.it