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Comunicazione non ostile sul web Un decalogo-guida per sensibilizzare

A Trieste, in occasione della kermesse di Parole O_Stili, 600 persone e 7 milioni di utenti Facebook hanno assistito alla presentazione di un decalogo volto a ridurre, arginare e combattere i linguaggi negativi in rete

 
20 febbraio 2017 | 09:42

Comunicazione non ostile sul web Un decalogo-guida per sensibilizzare

A Trieste, in occasione della kermesse di Parole O_Stili, 600 persone e 7 milioni di utenti Facebook hanno assistito alla presentazione di un decalogo volto a ridurre, arginare e combattere i linguaggi negativi in rete

20 febbraio 2017 | 09:42
 

Il “Manifesto della comunicazione non ostile”, si tratta di un progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza nelle parole ed è stato al centro della prima giornata di Parole O_Stili a Trieste. Una carta che è stata posta sotto l'attenzione di 600 presenti, tra giornalisti, manager e influencer e ha raggiunto oltre 7 milioni di persone su Facebook, con lo scopo, realizzato attraverso dieci principi, di ridurre, arginare e combattere i linguaggi negativi che si propagano facilmente in rete.

Comunicazione non ostile sul web  Un decalogo-guida per sensibilizzare

I principi sono stati presentati da Gianni Morandi ad un pubblico di oltre 600 persone riunite alla Stazione marittima di Trieste. Il decalogo, centro dell'intera kermesse, tenutasi il 17 e il 18 febbraio, è riportato interamente di seguito.

  • Virtuale è reale. Dico o scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona;
  • Si è ciò che si comunica. Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano;
  • Le parole danno forma al pensiero. Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso;
  • Prima di parlare bisogna ascoltare. Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura;
  • Le parole sono un ponte. Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri;
  • Le parole hanno conseguenze. So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi;
  • Condividere è una responsabilità. Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi;
  • Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare. Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare;
  • Gli insulti non sono argomenti. Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi;
  • Anche il silenzio comunica. Quando la scelta migliore è tacere, taccio.

Questo decalogo, raccontato in un discorso che ha mixato spunti di riflessione con esperienza personale da Gianni Morandi, non è altro che il documento risultante dallo sfoglio di oltre 250 proposte della rete giunte negli ultimi mesi a Parole O_Stili, proposte riformulate in 23 principi di stile e sottoposte a votazione online sul sito dell'organizzazione. Sei sono stati scelti dal web (oltre 17mila le preferenze espresse in sole due settimane), mentre quattro da 100 influencer.

Comunicazione non ostile sul web  Un decalogo-guida per sensibilizzare

Il decalogo è stato il fulcro di una kermesse che ha coinvolto personaggi di spicco per quanto riguarda l'importanza del web: tra questi anche il direttore del Tg di La7, Enrico Mentana (ormai una vera e propria star dei social), alla presidente della Camera, Laura Boldrini, che attende ancora una risposta da Mark Zuckerberg alla lettera nella quale chiedeva una presa di posizione contro l'odio su Facebook.

«Ritengo che sia molto utile - si legge nel saluto della presidente Boldrini alla manifestazione - unire le forze per lanciare una mobilitazione di tutti coloro che sono contrari all'odio in rete. L'hate speech non può rappresentare il prezzo da pagare per essere presenti sullo spazio digitale. Una community contro la violenza sul web fornisce uno strumento in più a disposizione di chi è impegnato a contrastare questo fenomeno ma anche di chi ne è, suo malgrado, vittima».

Per informazioni: www.paroleostili.com

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