In Piemonte sono aumentate le misure di prevenzione per la macellazione, dopo che nel dipartimento di dell'Ardennes, in Francia, è stato riscontrato un caso di mucca pazza in un bovino morto di 5 anni. Si tratta di una misura precauzionale, che non fa che aumentare i già severi standard regionali, in attesa che il ministero della Salute dia le giuste indicazioni sui provvedimenti da prende.
La Regione ricorda chel'Oie, (Organismo mondiale per la salute animale), a seguito del riscontro di positività al test per Bse (Encefalopatia spongiforme bovina - “mucca pazza”), il 25 marzo ha sospeso lo stato di “rischio trascurabile” della Francia, status attribuito a vari Paesi (tra cui anche all'Italia), a seguito delle misure adottate per il controllo della malattia in allevamento e presso gli impianti di macellazione a partire dal 2000. Ora è in corso una indagine epidemiologica per valutare la presenza di rischi per la salute pubblica.
Ma per non creare inutili allarmismi la Regione Piemonte precisa in una nota che: «Il rispetto dei severi standard previsti per la produzione di farine proteiche destinate all’alimentazione animale ed una costante sorveglianza da parte dei servizi veterinari negli allevamenti e nei macelli, forniscono un elevato livello di sicurezza degli alimenti e di tutela dei consumatori».
La notizia dalla Francia arriva pochi giorni dopo che l'Unione europea ha dato il via libera per il ritorno pajata, preparata con il metodo tradizionale, sulle tavole italiane. Il piatto tipico era infatti stato “abolito” per effetto delle restrizioni sanitarie adottate nel luglio 2001 per far fronte all’emergenza mucca pazza (Bse).