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Sotto l’albero regali enogastronomici Sì ai cesti natalizi per 4 famiglie su 10

L’agroalimentare è quest’anno la voce più pesante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le tavole di Natale e Capodanno di 4,4 miliardi di euro. Tra i regali preferiti dagli italiani i cesti alimentari, già confezionati o fai da te, ricchi di prodotti tipici

 
19 dicembre 2016 | 11:10

Sotto l’albero regali enogastronomici Sì ai cesti natalizi per 4 famiglie su 10

L’agroalimentare è quest’anno la voce più pesante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le tavole di Natale e Capodanno di 4,4 miliardi di euro. Tra i regali preferiti dagli italiani i cesti alimentari, già confezionati o fai da te, ricchi di prodotti tipici

19 dicembre 2016 | 11:10
 

Con il cibo e il vino che sono tra i più apprezzati regali di Natale, in quasi quattro famiglie su dieci (39%) sotto l’albero trovano spazio i tradizionali cesti con i prodotti enogastronomici tipici, già confezionati o fai da te, da consumare nei pranzi e cenoni delle feste insieme a parenti e amici. È quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixè “Il Natale sulle tavole degli italiani”.

La tendenza di quest'anno per i cesti è infatti verso la personalizzazione con cesti fai da te riempiti con prodotti tradizionali, curiosi, innovativi o volti alla solidarietà. Tra i quelli più presenti nei cesti ci sono sicuramente lo spumante, il torrone, il pandoro o il panettone spesso artigianali, ma sono tornati prepotentemente di moda il cotechino, lo zampone, le lenticchie e in generale tutti i prodotti tipici locali, cosiddetti a chilometri zero, dai salumi ai formaggi, dall’extravergine al vino, dal miele alle conserve, meglio se preparati direttamente nelle aziende agricole.

Sotto albero regali enogastronomici cesti natalizi

I prezzi variano notevolmente ma normalmente oscillano dal cesto minimal a 20 euro sino a 200 euro per quello con specialità più ricercate. Tra le novità c’è l’inserimento di prodotti solidali provenienti dalle zone terremotate anche grazie alle numerose iniziative in atto lungo tutta la Penisola a partire da Roma in piazza Navona dove fino al 22 dicembre tutti i giorni dalle 11 alle 19 nel mercato di Campagna Amica ci saranno con la Coldiretti gli agricoltori e gli allevatori terremotati di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo con i loro prodotti salvati dal sisma, dal Giuggiolone e vino di visciole marchigiani all’antica norcineria umbra, dagli squisiti salumi abruzzesi alle golosità di Accumoli, fino al cacio solidale ottenuto con il latte delle stalle colpite dal sisma.

L’agroalimentare con regali enogastronomici, pranzi e cenoni è quest’anno la voce più pesante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le tavole del Natale e del Capodanno di 4,4 miliardi di euro, il 2% in più dello scorso anno. Il ritorno in cucina spinge anche verso una scelta attenta degli ingredienti, con una tendenza elevata alla ricerca di materie prime fresche e genuine. Il risultato è un vero boom degli acquisti nelle fattorie o nei mercatini che saranno affollati a Natale da quasi sei italiani su dieci (58%) secondo l’analisi Coldiretti/Ixè.

Tra quanti li frequenteranno solo il 18% non farà alcun acquisto mentre la maggioranza del 44% spenderà in prodotti enogastronomici. La migliore garanzia sull’originalità dei prodotti alimentari in vendita nei mercati è quella della presenza personale del produttore agricolo che può offrire informazioni dirette sul luogo di produzione e sui metodi utilizzati. Per il cibo e le bevande si registra infatti una tendenza al ritorno al contatto fisico con il produttore per assecondare la crescente voglia di conoscenza sulle caratteristiche del prodotto e sui metodi per ottenerlo.

Sotto albero regali enogastronomici cesti natalizi

Nel tour de force enogastronomico di quasi due settimane gli italiani faranno sparire quasi cento milioni di chili tra pandori e panettoni, cinquanta milioni di bottiglie di spumante, ventimila tonnellate di pasta, 6,5 milioni di chili tra cotechini e zamponi, 800 mila capponi, ma anche frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci. L’andamento dei consumi di Natale condiziona il futuro di molte imprese agroalimentari e addirittura l’esistenza di interi comparti, dal pandoro al panettone, dai cotechini alle lenticchie.

L’Italia è l’unico Paese al mondo con 4.965 prodotti alimentari tradizionali censiti dalle regioni ottenuti secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, 288 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg ma ha conquistato anche il primato green con quasi 60mila aziende agricole biologiche in Europa ed ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni Ogm a tutela del patrimonio di biodiversità.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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