Un compleanno, quello della P. Gentilini, una delle più prestigiose aziende di biscotti italiane, nata a Roma nel 1890, che doveva essere celebrato con un libro: “Biscotti P.Gentilini. 125 anni di bontà, 1890-2015”. Il ricco e articolato percorso di recupero della sua memoria storica viene celebrato anche con una emissione filatelica in soli 3mila esemplari comprensiva della riproduzione delle referenze dei primi del Novecento e del francobollo sull'azienda già emesso nel 2010.

Il presidente dell'azienda, Paolo Gentilini, alla presentazione del volume a Roma, alla Galleria del Cardinale a Roma, ha anche annunciato la decisione di raddoppiare gli stabilimenti produttivi. La nuova linea che si affiancherà a quella di Affile (Rm) sorgerà a Castel Madama, sempre vicino alla Capitale, e impiegherà nuovi dipendenti. «I romani - ha detto Paolo Gentilini - ci sono molto affezionati e vogliamo restare qui, nonostante le tante proposte dall'estero. Ma siamo tipicamente italiani e vogliamo restare dove nacque l'azienda, con un futuro legato a biscotti da prima colazione all'italiana».
Il primo laboratorio dolciario artigianale, fondato 125 anni fa un ragazzo intraprendente, Pietro Gentilini, nato a Vergato (Bologna), ebbe la prima sede nel cuore di Roma, a Corso Umberto 66, l'attuale Via del Corso, come certificato da una pubblicazione nella Guida Monaci. Alla presentazione del volume è stata ricordata la sua figura ricostruendo in dettaglio - tra eventi e contesti storici diversificati, carteggi epistolari e racconti familiari - l’eroica sfida di un giovane determinato a realizzare i propri sogni: dolcetti composti da farina, zucchero, burro, miele e vaniglia sapientemente miscelati (la ricetta è ancora segreta) e confezionati in colorate scatole di metallo. Il biscotto era nato come un prodotto elitario - per le grandi occasioni e per accompagnare il thè - divenne nel tempo un prodotto alla portata di tutte le famiglie.
Col nuovo secolo, accanto ai biscotti secchi e a quelli da dessert, l'azienda introdusse alcune diversificazioni produttive destinate a incontrare il gusto dei consumatori, tra cui il panettone, il wafer, il torrone, la pizza romana («dolce di Pasqua») e le fette biscottate; queste ultime, leggere e tostate, furono chiamate «biscotti della salute», perché modernamente rispettose dei principî nutrizionali. L'autrice del libro, Daniela Brignone, racconta una storia semplice ma di successo che abbraccia un modello di tradizione alimentare italiana tracciando un ritratto sull’evoluzione dei consumi e dell’immaginario collettivo ad essi connesso, oltre che sulla storia di Roma legata alle sue attività commerciali, industriali e iconografiche da fine Ottocento ai giorni nostri. In ogni cofanetto di biscotti è raffigurato un pezzo della Città eterna, un elemento bucolico o uno stereotipo grafico atto a generare ricordi e visioni collegati all’infanzia: un packaging d’immagine che nel corso degli anni si è adeguato con originale creatività anche alle logiche del marketing pubblicitario. Il marchio futurista che rappresenta la locomotiva carica di biscotti fu depositato nel 1925.
«Questa - ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, alla presentazione del libro - è la ricorrenza di una storia di successo della nostra città - e delle grandi famiglie che vi fanno impresa riuscendo a rappresentare una identità collettiva». Piacevole da leggere, il libro racconta anche la storia della società italiana a cavallo dei due secoli, di un’epoca che cambia con i suoi prodotti di consumo alimentare. C'è il racconto delle profonde relazioni affettive di una famiglia numerosa che mai si scoraggia di fronte ad eventi imprevedibili e vince la partita con il consumatore il quale, più che cliente, risulta un affezionato e costante seguace, innamorato da più generazioni di sapori genuini ed inequivocabili. Le tracce legali e contabili dell’evoluzione dell’azienda - anno per anno - sono frutto di una ricerca d’archivio che, accorpata a inedite immagini d’epoca, sia private che pubblicitarie, e ad una scorrevolezza testuale che accresce la curiosità di fatti storici come di aneddoti personali, fanno di quest’opera una testimonianza completa di una vicenda aziendale unica nel suo genere.
Tra i tanti intervenuti alla festa Gentilini, Paolo Barilla che ha sottolineato come l'impresa familiare, nel comparto alimentare sia un modello vincente che ha un bellissimo futuro a prescindere dalle dimensioni aziendali. Ha anche espresso stima per l'iniziativa di Paolo Gentilini, concorrente e collega nell'Associazione delle industrie del Dolce e della Pasta italiane (Aidepi).
Fin dagli inizi, a Roma, vengono aperti i primi negozi a marchio, precursori del moderno franchising: il successo non tarda ad arrivare e dal negozio alla fabbrica il passo è breve. Dal 1957 la fabbrica ha sede di via Tiburtina. Il polo industriale consente l'automazione dei processi produttivi che hanno favorito il percorso di espansione fino ai giorni nostri. Oggi la Gentilini è infatti una tra le più importanti realtà affermate nel mercato dei biscotti e delle fette biscottate. L'azienda fattura 30 milioni di Euro (dati 2014). Ha oltre 70 dipendenti fissi e 20 stagionali, 50 agenti in tutta Italia e oltre 80 referenze nel suo portafoglio.
Titolo: Biscotti P.Gentilini. 125 Anni di Bontà (1890-2015)
Autore: Daniela Brignone, Francesca Germanò (a c. di)
Editore: Palombi
Pagine: 196
Biscotti P. Gentilini
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