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Dal sughero di Amorim un progetto di sostenibilità

La filiera, dalla decortica fino al finissaggio, è un processo oggi certificato scientificamente con impronta di carbonio negativa. Il Gruppo portoghese punta alla piantagione di 50mila ettari di nuove foreste irrigate.

 
11 giugno 2020 | 19:40

Dal sughero di Amorim un progetto di sostenibilità

La filiera, dalla decortica fino al finissaggio, è un processo oggi certificato scientificamente con impronta di carbonio negativa. Il Gruppo portoghese punta alla piantagione di 50mila ettari di nuove foreste irrigate.

11 giugno 2020 | 19:40
 

Il Gruppo portoghese Amorim è la prima azienda al mondo nella produzione di tappi in sughero, in grado di coprire da sola il 40% del mercato mondiale di questo comparto e il 26% del mercato globale di chiusure per vino. Conta 22 filiali distribuite nei principali Paesi produttori di vino dei cinque continenti. Quella italiana ha sede a Conegliano (Tv).

Dal sughero di Amorim un progetto di sostenibilità

La decortica rappresenta un vero e proprio respiro dato alle piante

Nelle sugherete in Portogallo in questo periodo ha inizio la stagione della decortica. A cavallo tra la primavera e l’estate, infatti, ogni anno la linfa si posiziona tra il fusto della pianta e la sua corteccia ed è quindi possibile toglierla agevolmente solo da mani esperte.

La decortica rappresenta un vero e proprio respiro dato alle piante, ma soprattutto, a livello globale al mondo intero. Se consideriamo che, oltretutto, la filiera dei tappi in sughero Amorim, dalla decortica fino al finissaggio, è un processo molto delicato oggi certificato scientificamente con impronta di carbonio negativa (detta carboon footprint) ben si individua l’ulteriore valore al percorso che giace in un tappo in sughero.

Amorim ha contribuito a supportare un avanguardistico sistema di irrigazione goccia a goccia, che permette di perfezionare l’erogazione della risorsa idrica e allo stesso tempo di ottenere in 12 anni (a fronte dei precedenti 36) una pianta adulta. In questa maniera sarà più facile provvedere a un rimboschimento, sostituendo l’eucalipto al momento predominante – oltretutto dal potere di combustione enorme – con le ignifughe querce da sughero, innanzitutto attorno ai centri abitati, così da proteggere anche chi abita nei pressi della foreste.

I progetti di Amorim puntano a coinvolgere investitori che contribuiscano alla piantagione di 50.000 ettari di nuove foreste irrigate, che rappresenteranno un aumento della produzione del 30%. L’attuale densità, di circa 50 piante per ettaro, è spontanea. Con l’intervento di coltivazione intensiva, Amorim vuole arrivare alle 600 piante per ettaro, per poi trapiantarne la metà, quindi 300, in un’altra area.

La coltivazione delle querce, infatti, è sempre più strategica per l’intero bacino del Mediterraneo, la cui macchia rappresenta uno dei 36 santuari di biodiversità del pianeta. Una meraviglia che può mantenersi sana anche grazie ai 2,2 milioni di ettari di foresta da sughero, che consentono la vita a varie specie animali e vegetali e assorbono fino a 76 milioni di tonnellate all’anno di CO2.

Valori che in campo enologico hanno un peso notevole. L'uso di un tappo in sughero attenua l'impatto ambientale delle altre filiere in cui è coinvolto. Per  esempio, l'impronta di carbonio delle bottiglie di vetro, che rilasciano in media tra 300 e 500 g di CO2 durante la produzione a seconda del loro peso, può essere addirittura annullata se per la chiusura si sceglie il sughero.
 
Per informazioni: www.amorimcorkitalia.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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