Con il ripristino del ministero del Turismo il Governo compie un passo significativo nel ridare dignità e ruolo ad un'attività particolarmente importante per il Paese. La grinta finora dimostrata dal sottosegretario siamo certi che diventerà ancor più incisiva con la promozione di oggi, a tutto vantaggio degli operatori. Congratulazioni all'on. Michela Brambilla (alla quale garantiamo la piena disposibilità a collaborare per il successo dei suoi nuovi progetti) e, soprattutto, auguri per un lavoro dal quale dipende lo sviluppo economico di molte aziende che si riconoscono nelle posizioni di Italia aTavola.
Al Palazzo del Quirinale, ha prestato giuramento nelle mani del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il nuovo ministro senza portafoglio, Michela Vittoria Brambilla, già sottosegretario con delega al Turismo. In qualità di testimoni erano presenti il segretario generale della presidenza della Repubblica, consigliere di Stato Donato Marra, e il consigliere militare del presidente della Repubblica, generale Rolando Mosca Moschini. Erano presenti inoltre il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.
GRANDE SODDISFAZIONE PER IL RITORNO DEL MINISTERO
«Il fatto che il turismo torni ad essere rappresentato in seno al Consiglio dei Ministri è motivo di grande soddisfazione, non soltanto per me, ma anche per tutti coloro che, operando attivamente in questo settore, sono da tempo consapevoli di come esso possa costituire un importante volano per lo sviluppo della nostra economia». E' quanto ha affermato, al termine della cerimonia del giuramento al Quirinale, il neoministro del turismo Michela Vittoria Brambilla. «In stretta collaborazione con le Regioni, con gli enti locali e con tutte le associazioni di categoria - ha sottolineato - mi adopererò con il massimo impegno perchè il turismo assuma una valenza sempre piu' strategica per il nostro Paese, sia per la creazione di nuove risorse che per il miglioramento dei livelli occupazionali».
La cerimonia si è tenuta dopo il rientro del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dalla sua visita in Abruzzo. Il via libera era avvenuto in mattinata al Consiglio dei ministri unitamente alla 'promozione' di cinque sottosegretari al rango di viceministri: Adolfo Urso, Paolo Romani, Giuseppe Vegas, Roberto Castelli e Ferruccio Fazio. Sono in arrivo anche tre nuovi sottosegretari per il governo Berlusconi IV che ha compiuto un anno. Il Consiglio dei ministri, infatti, ha varato un disegno di legge che rende quello della Salute un ministero autonomo, "scorporandolo" dal dicastero del Lavoro e delle Politiche sociali. Il nuovo ministero, dunque, avrà "un ministro e due sottosegretari", si legge nel comunicato finale del Consiglio dei ministri. Il governo ha deciso anche di nominare un sottosegretario al ministero per i Rapporti con il Parlamento, che oggi non ne ha alcuno. Il che porta il totale dei componenti dell'esecutivo a quota 64 rispetto ai 61 di oggi.
Se Michela Vittoria Brambilla è diventata ministro e altri cinque sottosegretari viceministri è percgli questi avanzamenti hanno ricevuto un via libera informale dal Quirinale, dopo un colloquio giovedì fra il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Nel corso dell'incontro, durato circa un ora ed al quale aveva preso parte anche il sottosegretario Gianni Letta, il premier aveva illustrato al presidente della Repubblica quanto già annunciato in Consiglio dei ministri: l'intenzione, cioé, di 'promuovere' la Brambilla ministro senza portafogli e dare il rango di viceministri ad alcuni sottosegretari. Avanzamenti sui quali il presidente della Repubblica, a quanto si apprende, non avrebbe mosso obiezioni. Il Consiglio dei ministri ha così proceduto allo 'spacchettamento' delle deleghe consentendo la 'promozione' dei sottosegretari, mentre il premier ha proposto formalmente al capo dello Stato il nuovo ministro che giurerà, dopo la nomina di Napolitano, già questa sera. Per i viceministri, è bastato invece la decsione del consigliod ei ministri che formalizzato l'avanzamento di Romani (Comunicazioni), Urso (Commercio con l'estero), Castelli (Infrastrutture), Fazio (Sanità) e Vegas (Economia).
Ad annunciare l'intenzione affidare il rango di ministro alla Brambilla era stato lo stesso Berlusconi durante lo scorso consiglio dei ministri, sottolineando che la 'rossa' di Lecco era destinata a quel ruolo. Al termine della riunione, era stato Roberto Calderoli ad annunciare che altri tre sottosegretari (Urso, Romani e Castelli, appunto) sarebbero stati avanzati al rango di viceministri. Le novità sono dunque quella di Fazio 'promosso' a viceministro della Sanità e di Vegas all'Economia. Le 'promozioni', ha tenuto a precisare Berlusconi nei giorni scorsi, «non spostano il numero dei componenti del governo», visto che «si tratta di sottosegretari che diventano viceministri per confrontarsi al meglio nelle riunioni internazionali con ministri di altri Paesi». Il numero complessivo dei membri del governo, in sostanza, resterà invariato a 61. Uno in più dei sessanta previsti dalla 'legge Bassanini' dopo lo strappo alla regola con la nomina a sottosegretario all'emergenza rifiuti di Guido Bertolaso.
TORNANO DUE MINISTERI
Un nuovo ministro subito, dunque, ed un altro a breve e due new entry fra i sottosegretari: a un anno esatto dall'inizio della Legislatura il Governo ha scelto di allargare la squadra e modificare la legge attuale che fissa il tetto dei componenti dell'Esecutivo a 60. In tutto, il Berlusconi IV conterà infatti 63 unità contro le 61 di oggi, compreso il presidente del Consiglio. La prima promozione è per Michela Brambilla, che ottiene il rango di ministro per il Turismo. Ferruccio Fazio invece dovrà attendere ancora qualche settimana: il professore, che per un anno si è dovuto accontentare della nomina di sottosegretario al Welfare, ottiene le stellette da viceministro ma per la maglia da titolare dovrà infatti aspettare che le novità approvate dal Consiglio dei ministri diventino legge. L'attesa non dovrebbe però essere lunga: «Il Consiglio dei ministri ha approvato la creazione di un nuovo ministero della Salute attraverso un disegno di legge per cui il governo - spiega il premier Silvio Berlusconi - chiederà una corsia preferenziale in Parlamento». Si procederà dunque per step e a conti fatti la squadra di governo sarà composta da 23 ministri, di cui 13 con portafoglio e 10 senza autonomia di spesa, 4 viceministri (Adolfo Urso al Commercio Estero, Paolo Romani alle Comunicazioni, Giuseppe Vegas al Tesoro e Roberto Castelli alle Infrastrutture), 8 sottosegretari alla presidenza del Consiglio e 27 sottosegretari ai ministeri. Il primo anno di legislatura non è solo però l'occasione per un minirimpasto ma anche quella per il bilancio delle attività di governo.
Tabelle alla mano, Berlusconi e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito sono scesi in conferenza stampa per confutare alcune delle critiche più frequenti: «Voglio smentire - dice Vito - i luoghi comuni su un presunto eccessivo ricorso a decreti legge e alla questione di fiducia o limitazioni al dibattito parlamentare. In base ai dati posso dire che il rapporto è equilibrato». E una dimostrazione arriverebbe, sottolinea, dal confronto con la legislatura precedente: l'Esecutivo ha chiesto la fiducia sul 15% dei provvedimenti contro il 21% del governo Prodi, mentre i decreti legge rappresentano un terzo dei provvedimenti approvati dal Consiglio dei ministri e la metà di quelli che hanno incassato il sì del Parlamento. Da sfatare anche il "luogo comune" per cui il lavoro di Camera e Senato è schiacciato dall'Esecutivo: sono 800 le modifiche apportate nel corso dell'esame nelle aule parlamentari ai decreti legge, di cui non più del 14% a firma del governo. E il rapporto equilibrato tra Camere e Governo sarebbe anche confermato, spiega il ministro, dall'alta percentuale di norme predisposte da Palazzo Chigi e diventate legge: un record rispetto alle passate legislature, che si attesta al 60% dei 105 provvedimenti varati dal Consiglio dei ministri.