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Bufala Campana
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Rhinoceros le Restau & Roof bar, la nuova terrazza gourmet su Roma

Rhinoceros Le Restau & RoofBar al Velabro regala un'esperienza unica per la sua posizione privilegiata al centro dei monumenti. Lo chef Giuseppe Di Iorio supervisiona la cucina. Resident chef Alessandro Marata

di Mariella Morosi
 
23 luglio 2023 | 14:30

Rhinoceros le Restau & Roof bar, la nuova terrazza gourmet su Roma

Rhinoceros Le Restau & RoofBar al Velabro regala un'esperienza unica per la sua posizione privilegiata al centro dei monumenti. Lo chef Giuseppe Di Iorio supervisiona la cucina. Resident chef Alessandro Marata

di Mariella Morosi
23 luglio 2023 | 14:30
 

Tra le terrazze che si affacciano su Roma e che ne fanno risaltare complessità e bellezza, quella appena inaugurata di Rhinoceros Le Restau & RoofBar al Velabro regala un'esperienza unica per la sua posizione privilegiata al centro dei monumenti della sua storia. Lo sguardo spazia dal Circo Massimo al Palatino fino all'Arco quadrifronte di Giano e ai templi di Vesta ed Ercole più in là, separate dal nastro d'argento del Tevere, spiccano San Pietro e la Sinagoga, simboli delle due fedi. Sorseggiando un drink si ripercorre la storia della città romana, medievale e barocca, dall'alto di questo edificio entrato nella Manfredi Fine Hotels Collection, di proprietà dei conti Goffredo e Leonardo Ceglia Manfredi, e riportato a nuova vita dall’architetto Jean Nouvel con tocco minimalista.

Rhinoceros, che vista su Roma

La Fondazione Rhinoceros è nel Palazzo dell’arte di Alda Fendi inaugurato nel 2018 e sede di importanti mostre. Come nelle altre strutture della Manfredi Collection il concept è "The View", cioè la vista, lo sguardo appagante sulla bellezza, a Capri col Punta Tragara Small Luxury Hotel, il Castiglione su Marina Piccola e il ristorante Mammà - e nella Capitale con Palazzo Manfredi e The Court Cocktail Bar.

La cucina di Rhinoceros seguita da Giuseppe Di Iorio

Ed è proprio allo chef stellato Giuseppe Di Iorio con il suo ristorante Aroma di Palazzo Manfredi, affacciato sul Colosseo, che è stata affidata la supervisione della cucina, che ha al timone un giovane chef di talento, Alessandro Marata. Al centro della sua proposta c'è l'italianità, con un’attenzione particolare alla tradizione romana ma aperta alla creatività e all'innovazione.

Al Restau & RoofBar massima attenzione alla mixology

L'ambizioso progetto del Restau & RoofBar vuole offrire ad una scelta clientela anche internazionale un'esperienza unica con servizi d'eccellenza fruibili a partire dall'ora del pranzo fino a tarda notte nello spazio gastronomico & mixology, all'interno e all'esterno della terrazza a due piani. A presiedere il lungo bancone rosso laccato del bar, dotato di una scaffalatura tono su tono per tenere gli spirit in bella mostra, è il mixologist Christian Comparone, già responsabile di cocktail bar pluripremiati di Hotel di lusso come Hyatt, Marriott e Hilton in UK, Australia ed Asia. La sua carta dei drink è inedita e sorprendente per sapori e abbinamenti ed è ispirata al logo del rinoceronte.

L'imponente animale in via di estinzione è dovunque: con una scultura a grandezza naturale al piano terreno della Galleria d'arte e nei tanti totem alternati ad altri complementi d'arredo. Linee, materiali e colori, combinati dall’interior design Giorgia Dennerlein di Loto AD Projectin, formano accostamenti audaci che contrastano con gli elementi originali della struttura che emergono a tratti. Sia negli spazi coperti che “en plein air” risaltano lampade gioiello, poltroncine color panna, tavoli antracite, alternati a impianti a vista, pannellature d’acciaio e strutture in cemento che non vogliono celare il preesistente.

La cucina solida e ricca con il resident chef Alessandro Marata

«Proponiamo una cucina solida e ricca - ha detto Giuseppe Di Iorio- con grandi piatti della tradizione eseguiti con tipologie di cotture differenti al servizio di una proposta di memoria raffinata. Ho scelto un Alessandro Marata, come resident chef, perché è in grado di abbracciare questa visione e di trasferirla pienamente nei piatti in carta. Abbiamo fatto un percorso insieme per due anni, poi ha lavorato con Francesco Apreda e, successivamente, ha intrapreso altre avventure, da Retrobottega a Taki Off con Massimo Viglietti, prima di trascorrere un anno da Bastianelli a Fiumicino. Oggi torniamo così a condividere questa entusiasmante esperienza».

Nascono così piatti della cultura gastronomica laziale ma che si evolvono nella creatività, ma con la solida base della freschezza e della qualità degli ingredienti. Tra le proposte intriganti, il coloratissimo "Risotto come se fosse... una puttanesca «per dare - come dice Marata - una forma diversa ai sapori che conosciamo, conferendo loro tocchi a volte delicati, altre incisivi». È un gioco che riporta comunque alla purezza della materia, come avviene anche nella Triglia pane e pizzaiola, che trae spunto dalla ricetta di un tempo, “ma scompone la preparazione, presentandosi come una triglia abbottonata con mollica profumata, una salsetta di ristretto di pizzaiola e una bombettina di pane”. Il guizzo creativo non risparmia neppure i grandi classici della romanità,come lo"Spaghettone alla carbonara come piace a noi" o il "Bottone cacio & pepe al mare", in cui la crema di pecorino romano e pepe diviene farcia per la pasta ripiena, accompagnata da sentori di mare, grazie alla cottura in brodo di cozze, che restano in versione quenelle nel piatto insieme a chips di crostacei.

Il gioco coinvolgente prosegue anche nel nome di un piatto che sta tra mare e montagna, che impegna la mente prima ancora del palato. È il "Luciana incontra Amatrice e fanno una calaMarata l’abbinamento del guanciale con il polpo, crea un sodalizio: da un lato una salsa alla luciana e dall’altro l’amatriciana. Il risultato alla fine è una calamarata cotta in un blend di brodi, servita con uno speciale ragù di moscardini e guanciale, impreziosita da dettagli come la cipolletta in agrodolce e la spuma di pecorino. In un rimando ai sapori familiari ci sono invece i rassicuranti "Fusill’Oro arzilla e broccoli, Il nostro saltimbocca... di maiale" e il "Polletto e peperoni". Il fine pasto ispira al godimento della Sfera di cioccolato bianco, ricotta e visciole, della Rosa di crema o della Caprese a modo mio. Insieme ai dessert, è presentata una selezione di formaggi italiani: «È il nostro modo di celebrare i nonni e le nostre radici contadine - precisa Marata - perché il carrello dei formaggi è nella nostra memoria». C'è anche un menu degustazione di 6 portate che costa 130 euro mentre quello smart, di due a scelta, 75 euro.

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Da Rhinoceros drink dagli accostamenti inaspettati

Il gioco della cucina si ritrova anche nei drink di Comparone, con accostamenti inaspettati, come l'uso dell'essenza della crosta di pane, per ricreare nel bicchiere -come dice- emozioni legate alla memoria. Molti i classici e i twist, serviti in bicchieri non convenzionali, come dei porta candele riadattati. La carta dei signature si compone di 8 drink suddivisi in tre categorie ispirate alle altrettante specie di rinoceronti viventi: 2 drink sono dedicati ai rinoceronti indonesiani (Sumatra e Giava); 4 drink sono ispirati agli africani ai rinoceronti dell’India del sud è dedicato il percorso a base di 2 drink. La degustazione prevede alcuni amuse bouche, piccoli innesti culinari espressione del food pairing nella mixology. Tra le interpretazioni personali quella del Vesper Martini, con note umami derivate dall’alga nori macerata in uno spirito di grano olandese e uno shrub che crea contrasto dolce-aspro al melograno oppure nel Main Course, una sorta di Bloody Mary in cui il pomodoro è sostituito da succhi di fico d’India e melograno, con qualche goccia di salsa di soia piccante e di miele di pane ai cinque cereali raffermo homemade.La carta dei vini è molto vasta e competente, con una presenza di vini e di bollicine di tutto il mondo oltre ad una vetrina della migliore produzione nazionale.

Rhinoceros Le Restau & RoofBar
Via del Velabro 9 - 00186 Roma
Tel 06 6798902

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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