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“Positive Food”, arriva la prima etichetta che certifica la sostenibilità

L'etichetta Positive Food è una certificazione di sostenibilità che va oltre al classico contenuto di informazioni nutrizionali o sul quantitativo calorico, realizzata da Milan Center for Food Law and Policy

di Mariella Morosi
 
07 luglio 2023 | 17:46

“Positive Food”, arriva la prima etichetta che certifica la sostenibilità

L'etichetta Positive Food è una certificazione di sostenibilità che va oltre al classico contenuto di informazioni nutrizionali o sul quantitativo calorico, realizzata da Milan Center for Food Law and Policy

di Mariella Morosi
07 luglio 2023 | 17:46
 

Il consumatore deve essere sempre più informato e consapevole delle proprie scelte ma nello stesso tempo anche le aziende in tutte le fasi della filiera devono poter comunicare la qualità e la sostenibilità del loro prodotto. Se gran parte del mondo dei consumi viene guidato da strategie che lo indirizzano all’acquisto di beni o servizi, soprattutto in ambienti affollati di stimoli come può essere un supermercato, bisogna restituire al consumatore una lettura chiara, completa e multifattoriale del prodotto alimentare che ci si accinge ad acquistare. Lo ha fatto il Milan Center for Food Law and Policy, associazione riconosciuta a livello internazionale e costituita con l'obiettivo di dare seguito ai temi di Expo Milano 2015 "Nutrire il pianeta, energia per la vita", realizzando l'etichetta "Positive Food", una certificazione di sostenibilità che va oltre al classico contenuto di informazioni nutrizionali o sul quantitativo calorico. 

“Positive Food”, arriva la prima etichetta che certifica la sostenibilità

La presentazione di Positive Food

L'etichetta, rilasciata alle aziende su base volontaria, descrive un prodotto alimentare nel modo più completo possibile con informazioni utili per alimentarsi in modo consapevole, con dati e valori legati alle diverse dimensioni della sostenibilità e della relativa filiera, non solo nutrizionale ma anche etico sociale. Il progetto, sviluppato con il know how scientifico dell'Università degli Studi di Milano e in collaborazione con la struttura Missione Anniversari Nazionali ed Eventi Sportivi Nazionali e Internazionali della presidenza del Consiglio dei ministri, costituisce una novità nel panorama alimentare mondiale, come è stato affermato a Roma alla presentazione del progetto, svoltasi nella Sala Rossa del Complesso Natatorio del Foro Italico. A moderare il dibattito tra i relatori, tra cui Stefano Corsi, coordinatore scientifico del progetto, e Pierfilippo Giuggioli, responsabile per il Milan Center for Food Law and Policy, è stata la giornalista Cesara Buonamici.

Quali sono i quattro indici presenti nell'etichetta "Positive Food"?

"Positive Food" è stata messa a punto partendo da quattro indici che non vogliono essere alternativi alle etichettature nutrizionali. Ha una colorazione uniforme blu che lascia libertà di scelta, superando il limite della colorazione a semaforo (verde, giallo e rosso) che implica necessariamente una valutazione implicita di autorizzazione o di proibizione. Il Qr Code invita a scoprire cosa c'è dietro al prodotto. Questi i quattro indici: ambiente, perché un elemento deve essere prodotto in armonia con il pianeta e quindi deve essere dichiarato il suo impatto, con riferimento a cambiamento climatico, uso del suolo, esaurimento delle risorse minerarie,  energetiche e idriche. Persone, perché all'origine di ogni alimento deve esserci il benessere di chi concorre a produrlo, con garanzie di lavoro sane, giuste, sicure ed eque, inclusione e parità di genere. Filiera, ogni prodotto deve fornire una panoramica  degli impatti sociali, delle opportunità e dele sfide in tutto il percorso tracciabile dalla nascita alla distribuzione fino alla vendita. Gli indicatori come tracciabilità, territorialità, innovazione economia circolare e benessere animale forniranno il quadro completo del prodotto. Il quarto indice è quello dei nutrienti perché nutrizione e ambiente sono tra loro strettamente collegati. Queste informazioni, insieme agli altri indici, renderanno consapevole il consumatore su quanto concerne la salute propria ma anche quella collettiva. Sulle caratteristiche di una filiera speciale, quella dei prodotti lattiero caseari, sono stati aggiunti altri tre indici: il contributo in calcio, le proteine rapportate ai grassi e la quantità di sale.

«Positive Food intende anche innescare un sistema virtuoso che stimoli le aziende ad implementare strategie volte a migliorare le diverse dimensioni della sostenibilità perché - ha detto Stefano Corsi - nessun sistema tradizionale le rappresenta. Inoltre è facile per il consumatore avere un'idea precisa del prodotto grazie al sistema di punteggio per ognuno dei quattro indici, da 0 a 5. Se - ad esempio - un'azienda, che per produrre un formaggio utilizza solo fonti energetiche rinnovabili, potrà avere un indice ambientale più elevato, così come un'altra che applica politiche di welfare potrà mostrare performance superiori relativi alle persone. Se invece un'azienda investe in innovazione, nel territorio o nell'economia circolare, avrà un maggiore punteggio relativo alla filiera. In definitiva, se il prodotto è più sostenibile diventa anche più appetibile».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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