Il legame di Nestlé con l’Italia è più forte che mai. Nel 2022 la multinazionale svizzera ha generato 4,2 miliardi di euro di valore condiviso in Italia, pari allo 0,22% del Pil, registrando un incremento del 5,5% rispetto al 2020. Numeri che confermano che Nestlé, da 110 anni nel Belpaese, crea valore per l'Italia. Ma non solo nei prossimi giorni Nestlé Italia annuncerà un piano di nuovi investimenti per 150 milioni di euro. Confermati anche gli obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale: nel 2025 le emissioni inquinanti saranno dimezzate rispetto a un decennio fa, mentre il loro completo azzeramento è previsto entro il 2050. Nel mentre è stata inaugurata una mostra, al ministero delle Imprese e del Made in Italy, dedicata a due dei marchi italiani più iconici: Baci Perugina e S.Pellegrino. Aperta al pubblico dal 5 al 28 luglio 2023 l'esposizione è realizzata con materiali degli archivi storici Nestlé, Perugina e S.Pellegrino, e mette in mostra l'evoluzione di due eccellenze attraverso le loro tappe più importanti che rappresentano anche un viaggio, tutto italiano, fatto di immagini, video, collezioni. Perugina, acquisita nell’88, e S.Pellegrino, del gruppo dal ‘99, le due aziende hanno prima consolidato, poi trainato la crescita di Nestlé in Italia, che oggi fattura 1,7 miliardi ed occupa direttamente 4.600 dipendenti.
Nestlé, nel 2022 in Italia 4,2 miliardi di valore condiviso
Nestlé, nel 2022 in Italia 4,2 miliardi di valore condiviso
In particolare, i 4,2 miliardi di «valore condiviso» generato dal gruppo (+5,5% sul 2020) tengono conto del valore aggiunto, del gettito fiscale, dei consumi, degli investimenti e dell’occupazione della filiera. Di questa somma, che, come abbiamo detto, rappresenta lo 0,22% del Pil nazionale, le ricadute dirette, che attengono al gruppo, ammontano a 816 milioni, quelle indirette, che riguardano la catena a monte e a valle ammontano a 2 miliardi di euro, mentre quelle indotte sono pari a 1,3 miliardi di euro. Nell’intera filiera si contano 46 mila occupati, e la massa salari distribuita tra di loro è pari a un miliardo e 257 milioni di euro, che sono pari allo 0,2% dei redditi da lavoro dipendente in Italia.
Nestlé prima società nella “Cooperative compliance”
Il rapporto molto stretto di Nestlé con l’Italia è confermato anche dal fatto che, Nestlé è stata la prima società ad aderire alla “Cooperative compliance”, un meccanismo che consente alle grandi imprese di adempiere agli obblighi tributari con l’interlocuzione costante dell’Agenzia delle Entrate, ed oggi è anche uno dei principali contribuenti del fisco italiano. La filiera delle imprese che lavorano con Nestlé nella fornitura della materia prima (il 70% è acquistato in Italia), nella distribuzione e nella vendita dei prodotti, ha versato nel 2021 un miliardo e 537 milioni di euro all’erario, lo 0,3% del totale delle entrate fiscali italiane. Le imposte sul reddito delle società sono ammontate a 135 milioni di euro, l’Iva a 834 milioni, le imposte e i contributi sociali sul lavoro dei dipendenti a 568 milioni di euro.