A lanciare una forte critica nei confronti di Enzo Vizzari e della sua guida 'I Ristorandi d'Italia” de L'Espresso è Livia Iaccarino del sorrentino Don Alfonso 1890 (che il NewYork Times ha collocato tra i 10 migliori ristoranti al mondo).
Max Laudadio, inviato di Striscia la notizia, ha così chiesto a Livia Iaccarino cosa pensasse delle guide. «Sono un ottimo strumento per indirizzare un cliente - ha risposto -, un ottimo strumento pubblicitario per i ristoratori e uno strumento di lavoro per un editore».
Che problemi avete avuto con alcune guide? «Con le guide in generale non abbiamo avuto problemi - ha risposto Iaccarino - abbiamo fatto partire oggi una diffida per la guida I Ristoranti d'Italia edita dal gruppo L'Espresso il cui curatore è Enzo Vizzari perché noi non ci ritroviamo con i suoi criteri di giudizio. Non vogliamo più esserci nella guida, finchè non ci sarà chiarezza, trasparenza sui giudizi. Enzo Vizzari giudica solo la cucina. Ma ristorazione significa ristorare, dar da mangiare, dar da bere, far star bene, donare relax e quando tutto questo non viene valutato noi non vogliamo esserci perché significa che il giudizio manca di qualcosa. Ci sono dei criteri non giusti per titolare la guida I Ristoranti d'Italia, forse bisognerebbe titolarla, anche secondo quanto indicato nella prefazione, Le Cucine d'Italia».
Il Don Alfonso 1890 sulla guida di Vizzari si piazza al 46° posto con un punteggio di 16,5 punti corrispondenti ai Due Cappelli e Vizzari, contraddicendosi con quanto valutato nella guida, sei mesi fa, a proposito del Don Alfonso diceva «Per capire cosa sia, basta girare i ristoranti del mondo. Gli allievi di Alfonso Iaccarino sono dappertutto. La famiglia con Livia, Mario ed Ernesto, è il simbolo dell'ospitalità italiana».
«Per la guida Bmw - ha puntualizzato la Iaccarino sul tema - siamo il ristorante dell'anno 2009, mentre la Quattroruote ci valuta come primo ristorante italiano e tutte le altre guide ci tengono nella top ten…». A questo punto si fa più incalzante l'intervista su Striscia che di seguitio riportiamo:
Perché dunque una diversità di giudizio?
«Non so, sono criteri diversi», la risposta.
Grandi chef che sono stati prima esaltati e poi schiacciati da queste guide. Vi viene in mente qualcuno?
«Mi dispiace molto per Gualtiero Marchesi per come è stato trattato. è stato messo in un angolo e questo è molto brutto e poco d'esempio. L'immagine della grande ristorazione italiana a livello internazionale viene schernita. Gualtiero Marchesi doveva essere difeso da tutti e soprattutto dal giornalismo enogastronomico che avrebbe dovuto fare scudo vicino a lui».
Il grandissimo chef Santi Santamaria (cuoco catalano premiato con tre stelle Michelin, forte contestatore della cucina di Ferran Adrià e di altri grandi della cucina spagnola, ndr) ha dichiarato che purtroppo alcuni critici vivono con i conflitti di interessi.
« L'Espresso mette in mano ad Enzo Vizzari guide importanti del gruppo come I Ristoranti d'Italia e non le chiama Cucina d'Italia o Cucine di Enzo Vizzari e guide come Ristoranti e Alberghi d'Italia e Vini Italiani di cui lo stesso Vizzari è direttore editoriale. Per etica professionale, non dovrebbe succedere. Gli sponsor sono quelli ed il paniere sempre lo stesso. Sono i criteri che vanno cambiati! Quando questo avverrà saremo lieti di esserci. I giudizi non sono trasparenti ed i giovani che vorrebbero fare ristorazione oggi non sanno più dove andare. Di questo passo tra 10 anni ci troveremo come 40 anni fa: ci fermeremo fuori dai ristoranti dove ci sono i camion per mangiare un piatto di pasta!»
La risposta di Vizzari per ora è limitata ad alcune battute rilasciata a "Dissapore" che qui riportiamo integralmente. «Penosa la signora», ha commentato Vizzari, secondo cui la scheda riservata al Don Alfonso dalla guida dell'Espresso 2009 sarebbe assolutamente positiva. «Non più di un mese fa ho cenato al Baby di Roma, il ristorante dell'Hotel Aldrovandi gestito dalla famiglia Iaccarino, regolarmente invitato, per cui non mi spiego le ragioni di questo attacco. Attendo di concordare una reazione con il Gruppo Espresso, che finora non ha ricevuto alcuna diffida da Livia Iaccarino»”
Per ora la querelle Iaccarino/Vizzari finisce qui. Ma non termina certo qui la questione dei criterio di redazione delle guide e delle comprensibili reazioni di chi è giudicato. Il caso denunciato da Livia Iaccarino è fin troppo chiaro perchè lo si debba commentare. Come pure la reazione di Vizzari. Aggiungiamo solo che, al di là delle valutazione personali, è positivo che, finalmente, si apra un confronto fra ristoratori e produttori di vino, da un lato, e guidaioli, dall'altro, sui criteri di redazione delle guide.
Il video di Striscia: qui