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Ceretto, non solo grandi vini: storia, cultura e alta cucina

Se si parla della cantina di Alba non ci si può limitare alla sua produzione vitivinicola, ma serve parlare dei suoi numerosi progetti di valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti, oltre che dei suoi due ristoranti

di Luca Bassi
 
07 maggio 2023 | 18:30

Ceretto, non solo grandi vini: storia, cultura e alta cucina

Se si parla della cantina di Alba non ci si può limitare alla sua produzione vitivinicola, ma serve parlare dei suoi numerosi progetti di valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti, oltre che dei suoi due ristoranti

di Luca Bassi
07 maggio 2023 | 18:30
 

Quando parliamo di Ceretto non possiamo limitarci - passateci il termine - a parlare di vino. Perché Ceretto è molto, molto di più: è ospitalità, è territorio, è arte. Ed è alta cucina. Del resto, si tratta di una delle cantine più importanti del mondo, che ogni anno attira nelle Langhe migliaia di turisti appassionati di enogastronomia. Una cantina che, però, come detto, non si occupa solo di vino.

Vino, cibo, storia, tradizione e cultura

Il vino, il buon cibo, la storia, la tradizione e la cultura sono i punti cardine del territorio delle Langhe, insignito nel 2015 del titolo di Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. La famiglia Ceretto ha voluto dar voce a tutti questi aspetti, iniziando dal vino e poi crescendo, negli anni, attraverso iniziative culturali e gastronomiche innovative e di successo. Un trionfo di idee e progetti che hanno contribuito in maniera importantissima alla crescita di questo splendido territorio piemontese, raggiunto ogni anno da milioni di persone che arrivano da tutto il mondo per visitare, provare, assaggiare. Per questo una visita alla cantina Ceretto e ai luoghi di questo celebre marchio sono molto più di una nuova scoperta: sono una vera e propria esperienza.

Ceretto a San Cassiano di Alba  Ceretto non solo grandi vini: storia cultura e alta cucina

Ceretto a San Cassiano di Alba

Il quartier generale ad Alba

Localizzata a San Cassiano ad Alba, la cantina Ceretto vanta innumerevoli meriti e riconoscimenti, tra cui due cantine d’autore, un ristorante tre stelle michelin e suggestive opere d’arte e architettura moderna divenute tappa fissa per i turisti in visita nelle Langhe. Chi ha il piacere di visitare la Tenuta Monsordo Bernardina, si troverà immediatamente immerso nel cuore pulsante dell’azienda: la barricaia, tra volte in mattoni e cancellate in ferro. È questo l’inebriante ingresso alla tenuta, dove è possibile fare degustazioni di vini locali. La sala degustazione è aperta dal mattino fino al tardo pomeriggio. Coloro che non hanno prenotato possono comunque entrare e chiedere la disponibilità.

Un dettaglio della Tenuta Monsordo  Ceretto non solo grandi vini: storia cultura e alta cucina

Un dettaglio della Tenuta Monsordo

Tra storia e tecnologia

Terminato l’attraversamento dello spazio dove riposa e invecchia il vino, ci si sposta nell’headquarter vero e proprio, assolutamente moderno ed ipertecnologico. Unico nel suo genere e segno distintivo di questa cantina è l’Acino, un’opera architettonica avveniristica che lascia a bocca aperta, sia ammirandola dall’esterno che dall’interno. Si tratta di una “capsula” leggera a forma di acino d’uva, appunto, progettata dagli architetti Deabate, pensata per eventi e degustazioni d’eccellenza. Dal suo interno si ammira il paesaggio sconfinato delle Langhe mentre guardandola da fuori, è uno spettacolo specialmente all’imbrunire, quando si illumina internamente con sfumature di vari colori.

Rossi e bianchi: i grandi vini di Ceretto

La cantina è stata fondata ad Alba negli anni ’30 da Riccardo Ceretto, originario di Santo Stefano Belbo. Nel corso dei decenni successivi, la tenuta si è progressivamente ingrandita con l’acquisizione di vigneti nel Roero e delle Langhe, con alcune parcelle di grande pregio, situate nei cru più famosi del territorio delle denominazioni Barolo Barbaresco, come Bricco Asili e Bricco Rocche. Grazie a un parco vigne di straordinario valore, oggi la cantina è in grado di proporre una gamma di etichette, capaci di illustrare le migliori sfumature del terroir.

Botti a riposo da Ceretto  Ceretto non solo grandi vini: storia cultura e alta cucina

Botti a riposo da Ceretto

Ceretto è stata tra le prime importanti cantine delle Langhe a porsi il problema della sostenibilità ambientale e a convertire tutta l’azienda in regime di agricoltura biologica e biodinamica, una scelta che consente di produrre vini sani e di coltivare la vigna in armonia con l’ambiente circostante. Nel corso degli ultimi vent’anni, è stato completamente abbandonato l’utilizzo di sostanze chimiche, sostituendo i trattamenti con zolfo e rame e praticando la tecnica del sovescio per concimare i campi. Gli interfilari inerbiti hanno favorito anche la presenza di una ricca biodiversità, che garantisce un ecosistema in equilibrio. I vini Ceretto sono il frutto di un lavoro in vigna nel segno della natura, a cui seguono pratiche di cantina ridotte al minimo, per esaltare la purezza di uve di eccezionale qualità.

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La valorizzazione degli altri prodotti

Oltre al vino, nel 1993 la Cantina Ceretto ha iniziato il progetto Relanghe per nobilitare la Nocciola Piemonte I.G.P. e uno dei suoi simboli: il torrone. Attiva nell’arte e nella ristorazione, ha inoltre portato a termine nel ’99 la ristrutturazione della Cappella del Barolo alle Brunate di La Morra per opera degli artisti David Tremlett e Sol LeWitt. Fu la prima iniziativa di arte contemporanea della famiglia, seguita, l’anno successivo, dal Cubo di vetro di Bricco Rocche, oggi uno dei simboli architettonici del Barolo.

La Cappella di Barolo (foto Marco Varoli) Ceretto non solo grandi vini: storia cultura e alta cucina

La Cappella di Barolo (foto Marco Varoli)

Tutti questi monumenti oggi rappresentano il fiore all’occhiello della Langhe, delle vere e proprie attrazioni supplementari per chi sceglie di visitare queste terre.

Piazza Duomo, simbolo dell’eccellenza di Ceretto

Ceretto è anche accoglienza e buona cucina, dicevamo, non solo vino. Infatti, la famiglia ha ben due ristoranti nel cuore di Alba: uno è La Piola, inaugurato nel 2005 con lo scopo di portare i piatti della tradizione alla portata di ogni turista; il secondo è il Piazza Duomo, uno dei migliori ristoranti d’Italia, certificato anche dalle tre stelle Michelin. Quest’ultimo, inaugurato anch’esso nel 2005, ha ottenuto la prima stella nel 2006, la seconda tre anni dopo e la terza, quello che l’ha consacrato nell’olimpo dei più grandi del Belpaese, nel 2012.

Piazza Duomo (foto Cigliutti) Ceretto non solo grandi vini: storia cultura e alta cucina

Piazza Duomo (foto Cigliutti)

Lo chef è Enrico Crippa, uno dei massimi esponenti della cucina territoriale, che porta nei piatti con talento e maestria tantissimi vegetali che caratterizzano le Langhe: contribuisce lui stesso alla coltivazione di 400 metri quadrati di serra, estremamente automatizzata, e di quattro ettari di terreno, uno dei quali riservato alle piante spontanee.

Le Langhe, tra enogastronomia e poesia

Ma quando parli di Ceretto parli, inevitabilmente, anche della Langhe, del loro splendore, dell’enogastronomia che rappresentano e della loro poesia. Alba è la città che negli ultimissimi anni ha visto uno dei boom di popolarità più alti di tutta la regione dei vini piemontesi. Durante i primi sette mesi del 2022, per dare due numeri, rispetto all’anno precedente nella cittadina sono più che raddoppiate le presenze che sono arrivate ad oltre 87mila pernottamenti. I turisti che arrivano nelle Langhe amano soprattutto fare passeggiate rilassanti, salire a cavallo tra le colline e le immancabili degustazioni di vini e prodotti locali. Ceretto, con la sua cantina e i suoi ristoranti, contribuisce a tutto questo.

Ceretto
Località S. Cassiano 34 - 12051 Alba (Cn)
Tel 0173282582

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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